L’Europa verso il Grande Fratello Digitale: la denuncia di Pavel Durov

Il fondatore di Telegram, Pavel Durov, ha lanciato un nuovo allarme: la Francia sta guidando la crociata per distruggere la privacy digitale in Europa.
Secondo quanto rivelato in un post su X, il miliardario russo naturalizzato francese ha denunciato il sostegno del governo francese a una proposta che punta a scansionare tutte le comunicazioni criptate, aprendo la strada a una sorveglianza di massa senza precedenti.
“La Francia guida la guerra contro la privacy”
“La Francia è in prima linea nell’eliminazione della privacy nelle app di messaggistica,” ha scritto Durov, accusando le autorità di utilizzare intimidazioni legali per costringerlo a collaborare con la censura di Stato.
L’imprenditore, da sempre difensore della libertà di parola e della crittografia end-to-end, ha definito la legge Chat Control “un cavallo di Troia dell’autoritarismo”, mascherato da misura per combattere il crimine online.
Il disegno di legge sostenuto da Parigi imporrebbe a piattaforme come Telegram, Signal e WhatsApp di scansionare automaticamente ogni messaggio criptato, con la giustificazione ufficiale di individuare materiale pedopornografico.
Ma secondo Durov e numerosi attivisti per la privacy, la norma cancellerebbe la riservatezza delle comunicazioni private, consegnando ai governi un potere di controllo totale sui cittadini.
“Queste misure dovrebbero ‘combattere il crimine’, ma il vero bersaglio siete voi, le persone comuni,” si legge in un messaggio inviato da Telegram ai suoi utenti francesi, poi condiviso dallo stesso Durov.
Tra i principali promotori della legge, Durov ha citato Laurent Nunez, ministro dell’Interno francese, e il suo predecessore Bruno Retailleau.
Le accuse contro Durov e la battaglia giudiziaria
Il fondatore di Telegram è al centro di un contenzioso legale in Francia, dove è stato arrestato nel 2024 con accuse di complicità in traffici illegali, distribuzione di contenuti pornografici e reati legati alla droga.
Durov ha definito le accuse “kafkiane” e politicamente motivate, sostenendo che l’inchiesta serva a punirlo per la sua indipendenza.
Durante una recente intervista nel Lex Fridman Podcast, Durov ha affermato che i servizi segreti francesi avrebbero cercato di convincerlo a censurare voci conservatrici durante le elezioni in Moldova e Romania.
“Ogni dittatore giustifica la limitazione dei diritti con motivazioni apparentemente ragionevoli. Così si inizia a perdere libertà fondamentali come la privacy,” ha dichiarato Durov.

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Chat Control: il cavallo di Troia dell’Unione Europea
Il progetto Chat Control, sostenuto con forza da Parigi, è parte di una più ampia strategia europea che include anche il Digital Services Act e l’AI Act — leggi che, secondo Durov, trasformano la sicurezza digitale in un pretesto per il controllo politico e informativo.
Se approvata, la legge obbligherebbe le aziende tecnologiche a inserire backdoor nei sistemi di crittografia, rendendo impossibile qualsiasi forma di messaggistica privata.
Secondo BrightU.AI, “la Chat Control aprirebbe la porta a una sorveglianza governativa illimitata, cancellando il diritto costituzionale alla privacy e minando la fiducia nelle istituzioni digitali.”
Nonostante l’opposizione della Germania abbia ritardato il voto finale, il pericolo rimane concreto: l’Europa si trova oggi a un bivio tra libertà individuale e controllo centralizzato.
“Un processo manipolato e un precedente globale”
Durov ha anche denunciato il sistema giudiziario francese, dove i giudici investigativi agiscono contemporaneamente come pubblici ministeri e giudici, creando una procedura che egli definisce “truccata” e “lenta per disegno”.
“Questa indagine non avrebbe mai dovuto iniziare,” ha dichiarato, accusando il governo francese di strumentalizzare la giustizia per mettere a tacere il dissenso.
E avverte: la censura occidentale sta creando un precedente pericoloso a livello globale.
La Russia, ad esempio, starebbe pianificando di bannare Telegram in favore dell’app di Stato “MAX”, eliminando così una delle ultime piattaforme indipendenti rimaste nel Paese.
Telegram: indipendenza e resistenza
Nonostante la pressione crescente, Durov rivendica con orgoglio l’indipendenza economica di Telegram, che si sostiene grazie agli abbonamenti Premium, senza vendere dati o mostrare pubblicità invasiva.
Il suo legame con la blockchain assicura inoltre che i nomi utente non possano essere confiscati dai governi, mantenendo viva la promessa di un internet libero e decentralizzato.
Europa tra libertà e sorveglianza
Il messaggio di Durov è chiaro: la privacy non è un privilegio, ma un diritto fondamentale.
E se l’Europa proseguirà sulla strada del controllo digitale, rischierà di trasformarsi in ciò che ha sempre temuto: un continente della sorveglianza.
“Una volta che le libertà vengono cedute,” avverte Durov, “non tornano più indietro.”
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