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L’IA cresce a ritmo vertiginoso grazie all’innovazione di IBM

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Gli esperti di IBM hanno sviluppato una tecnologia innovativa in grado di quintuplicare la velocità di addestramento dei modelli di intelligenza artificiale, riducendo al contempo il consumo energetico. L’azienda ha condiviso i dettagli su come sono riusciti a raggiungere questo traguardo.

Con l’avanzamento delle tecnologie di produzione dei chip, le leggi della fisica, piuttosto che l’hardware stesso, sono diventate il principale ostacolo all’incremento della velocità di elaborazione. Nel contesto dell’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale, il problema risiede nella velocità di trasmissione del segnale attraverso i conduttori di rame. Questo porta a una situazione in cui la maggior parte dei processori rimane inattiva, in attesa di pacchetti di dati, continuando però a consumare energia. Questa inefficienza è significativa, poiché l’energia necessaria per addestrare un modello di intelligenza artificiale è equivalente a quella che basterebbe per alimentare cinquemila case medie negli Stati Uniti per un intero anno.

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Per affrontare questa sfida, IBM ha adattato la tecnologia di trasmissione ottica dei dati per l’uso a livello microelettronico. In questa tecnologia, i dati non vengono trasmessi sotto forma di elettroni attraverso un conduttore, ma come segnali luminosi, simili a quelli utilizzati nelle fibre ottiche.

La nuova tecnologia si basa su una guida d’onda ottica polimerica (PWG), che consente il trasferimento di segnali ottici tra circuiti integrati fotonici (PIC) e interconnessioni esterne come le fibre monomodali (SMF). I test condotti hanno dimostrato che, utilizzando questa tecnologia in un data center, il consumo energetico può essere ridotto fino a cinque volte, con la possibilità di estendere le connessioni fino a centinaia di metri senza significative perdite di prestazioni. Al momento, non è chiaro se questa innovazione verrà adottata su larga scala.

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