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L’IA potrebbe amplificare gli attacchi e rimpiazzare gli hacker

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L’evoluzione dell’intelligenza artificiale sta aprendo scenari inediti e potenzialmente pericolosi per la sicurezza informatica. Quello che fino a poco tempo fa sembrava un semplice strumento di assistenza—capace di gestire riunioni, organizzare la spesa o elaborare documenti—si sta rivelando un’arma sofisticata nelle mani di cybercriminali.

Secondo analisi condotte dal MIT Technology Review e progetti come LLM Agent Honeypot, gli agenti AI non solo eseguono compiti, ma ragionano, si adattano e agiscono con un livello di autonomia che supera di gran lunga le capacità dei tradizionali bot malevoli.

Dai bot preprogrammati agli agenti autonomi

A differenza dei malware classici, che seguono schemi fissi, i nuovi sistemi basati su LLM (Large Language Models) sono in grado di:

  • Analizzare contesti complessi per identificare vulnerabilità.
  • Modificare strategie in tempo reale in base alle difese incontrate.
  • Operare senza supervisione umana, eseguendo attacchi multi-fase.

Grandi aziende come OpenAI, Anthropic e Google stanno già testando agenti avanzati—tra cui Operator, Jarvis e Claude 3.7 Sonnet—che interagiscono con pagine web, gestiscono file e prendono decisioni autonome.

Il Progetto LLM Agent Honeypot: un campanello d’allarme

Un esperimento rivelatore è stato condotto da Palisade Research, che ha creato server “esca” (honeypot) contenenti falsi dati sensibili (militari, governativi). L’obiettivo? Attirare e analizzare il comportamento degli agenti AI malevoli.

Risultati shock:

  • Su 11 milioni di interazioni, 8 potenziali agenti autonomi sono stati identificati.
  • Due di questi provenivano da Hong Kong e Singapore.
  • Tempi di reazione inferiori a 1,5 secondi (tipici di un’AI, non di un umano).

Dmitrii Volkov, responsabile della ricerca, avverte:

“Stiamo osservando un aumento esponenziale di intrusioni automatizzate. L’ecosistema delle minacce è cambiato per sempre.”

Leggi anche:

Perché gli agenti AI sono una minaccia senza precedenti?

  1. Scalabilità degli Attacchi
  • Un singolo agente può gestire migliaia di attacchi simultanei a costi ridicolmente bassi.
  • Secondo CheckPoint, nel 2024 gli attacchi ransomware sono aumentati del 75%, con una media di 1.876 attacchi a settimana per organizzazione.
  1. Adattabilità e Elusione
  • Possono cambiare tattica se rilevati, evitando i sistemi di sicurezza tradizionali.
  • “Possono osservare un bersaglio e trovare il modo migliore per penetrarlo” (Volkov).
  1. Strumenti Specializzati + AI = Pericolo Estremo
  • Con toolkit come Incalmo (sviluppato dalla Carnegie Mellon University), agenti come Claude 3.7 Sonnet hanno replicato furti di dati su larga scala in ambienti simulati.

Cosa ci aspetta nel futuro?

1. Attacchi a Catena Autonomi

Vincenzo Ciancaglini (Trend Micro) avverte:

“Non sappiamo quando un agente AI riuscirà a completare un attacco complesso da solo, ma potrebbe accadere all’improvviso.”

2. Vulnerabilità sfruttate in modo efficiente

Uno studio dell’Università dell’Illinois ha dimostrato che gli agenti AI possono sfruttare fino al 25% delle vulnerabilità con informazioni minime, contro lo 0,5% dei bot tradizionali.

3. Difese tradizionali diventano obsolete

Chris Betz (AWS):

“Alcuni attacchi diventeranno più facili da eseguire. I principi di rilevamento dovranno evolversi.”

Serve una risposta globale

L’industria e i governi devono agire subito per:
🔒 Sviluppare contromisure AI-driven per il rilevamento avanzato.
🌐 Stabilire regolamenti sull’uso etico degli agenti autonomi.
🛡️ Investire in cyber-resilienza, perché il futuro delle minacce è già qui.

La domanda ora è: saremo pronti prima che sia troppo tardi?

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