L’intelligenza artificiale negli smartphone ha deluso gli utenti
Il 2024 sarà ricordato per l’intensa “AI-ificazione” dei dispositivi mobili. Durante le presentazioni, i marchi hanno enfatizzato l’importanza delle reti neurali, presentandole come innovazioni chiave. Tuttavia, alla prova dei fatti, i vantaggi reali di queste innovazioni si sono rivelati spesso esagerati. Esploriamo alcuni esempi significativi.
Potenziale vs implementazione
Le funzionalità legate all’intelligenza artificiale hanno il potenziale di semplificare la vita quotidiana. Pensiamo a scenari come l’invio di messaggi tramite assistenti vocali, la pianificazione di appuntamenti con una semplice foto o la ricerca di informazioni in una mailing list. Tuttavia, gli smartphone attuali non sono ancora in grado di offrire un’esperienza completamente integrata.
Molti dei servizi AI disponibili sembrano più un tentativo di cavalcare l’onda dell’hype generato da ChatGPT. Ad esempio, il chatbot di OpenAI è stato integrato nei sistemi operativi Apple come modalità separata di Siri, aumentando notevolmente l’intelligenza del famoso assistente. Inoltre, strumenti di editing del testo possono migliorare la scrittura, rendendola più amichevole o professionale. Sebbene questi strumenti funzionino offline e siano utili, presentano limiti, come la difficoltà di formattare documenti complessi.
Il blogger Marques Brownlee ha notato: “Gli strumenti di scrittura non mi sono stati utili nel lavoro professionale. E se inizialmente puoi esprimerti in modo amichevole, di cosa hai bisogno?”
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Funzionalità e novità
Tra le novità più interessanti c’è la possibilità di creare emoji personalizzati e la tecnologia di riconoscimento visivo per oggetti e foto. Tuttavia, alcuni meccanismi, come il riepilogo delle notifiche, possono dare origine a errori buffi e fraintendimenti contestuali.
Un altro grande nome, Galaxy AI, ha introdotto funzionalità come la traduzione vocale in tempo reale sul Galaxy S24, anche se la precisione è ancora lontana dall’essere perfetta. Altre innovazioni includono Sketch to Image, che consente di trasformare schizzi in illustrazioni dettagliate. Tuttavia, molti utenti provano queste funzioni una sola volta e poi le dimenticano.
Google, da parte sua, offre strumenti di elaborazione delle immagini attraverso il Magic Editor sui modelli Pixel, permettendo di aggiungere o ritagliare oggetti e cambiare sfondi. Gemini Assistant ha ampliato le capacità di Google Assistant, integrando funzionalità avanzate come la ricerca sul web e la sincronizzazione con i servizi Google.
Cosa aspettarsi nel 2025
Sebbene le innovazioni presentate non siano state completamente deludenti, è chiaro che la rivoluzione promessa è ancora lontana. Secondo un’analisi di SellCell, meno della metà dei consumatori considera l’intelligenza artificiale un fattore cruciale nell’acquisto di un nuovo smartphone. Inoltre, l’87% dei possessori di dispositivi Samsung ha ignorato queste novità.
Tuttavia, la direzione verso l’AI continuerà a svilupparsi. Apple ha già annunciato un aggiornamento per la prossima primavera che consentirà a Siri di eseguire azioni nelle applicazioni, incluso l’ordinare cibo tramite comandi vocali. Google sta seguendo una strada simile con Android OS 16, introducendo il Multimodal Gemini 2.0 per migliorare l’interazione con il software.
La concorrenza in questo settore è destinata a intensificarsi, e chissà quanto cambierà la situazione nei prossimi anni. Cosa ne pensate delle funzionalità AI negli smartphone?
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