Lotta alla pirateria: Spagna e Italia accusano Google di negligenza
Google è al centro di forti critiche in Spagna e Italia, accusata di non fare abbastanza contro la pirateria. Le recenti denunce sostengono che Google ignori le notifiche per rimuovere dai risultati di ricerca i provider IPTV pirata. Tuttavia, il quadro generale è più complesso.
Nel 2024, le principali leghe calcistiche spagnole e italiane hanno criticato pubblicamente Google, sebbene le divergenze esistano da tempo. Le recenti proteste sono state accompagnate da richieste ai danni di Google, come l’eliminazione remota di app dai telefoni degli utenti.
A ottobre, i media italiani hanno amplificato le accuse secondo cui Google ignorerebbe le richieste di rimozione della Serie A. Tuttavia, Google ha ricevuto la sua miliardesima richiesta di rimozione solo una settimana fa, rendendo improbabile l’ignorare queste notifiche.
I dettagli delle denunce non sono pubblici, ma sembra che le lamentele della Serie A si riferiscano a presunti fallimenti di Google nella stagione in corso. La Serie A utilizza più account per inviare notifiche, inclusi alcuni gestiti da agenti come Sportian.
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Un reclamo del 26 maggio richiedeva la rimozione di 84 URL, ma l’88% di essi non esisteva negli indici di Google, rendendo impossibile la rimozione. Inoltre, l’account “Liga Nacional de Fútbol Profesional” utilizzato non si riferisce alla Serie A, ma alla Liga spagnola.
Nonostante la complessità, Google ha gestito le notifiche e rimosso tutto il possibile. Secondo i dati di Google, il 70,2% degli URL richiesti non esisteva nei suoi indici.
Alcune recenti notifiche della Serie A sono state inviate da SP Tech, uno studio legale, e si basano su semplici domini, piuttosto che su contenuti specifici violanti i diritti d’autore. Ciò rende difficile per Google agire appropriatamente.
Inoltre, una legge italiana del 2023 impone ai fornitori di servizi di bloccare contenuti illeciti entro 30 minuti, senza supervisione giudiziaria, il che solleva preoccupazioni.
Nonostante le accuse di “grave negligenza”, Google continua a elaborare le notifiche e a rimuovere il contenuto quando possibile. La Serie A ha un altro account attivo dal 2019, attraverso il quale Google ha rimosso il 27,9% degli URL richiesti. Google protegge anche le parti innocenti da richieste abusive.
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