L’Unione Europea esclude Apple Intelligence: “è anticoncorrenziale”
L’Unione Europea non sembra gradire la decisione di Apple di non lanciare Apple Intelligence, la sua nuova funzionalità di intelligenza artificiale, nei paesi dell’UE. Secondo Margrethe Vestager, vicepresidente dell’UE e responsabile della regolamentazione della concorrenza, questa scelta equivale a una “sorprendente dichiarazione aperta” di comportamento anticoncorrenziale da parte di Apple.
La Vestager ha espresso queste opinioni durante una conferenza in cui si discuteva di nuove idee per rafforzare l’Unione Europea. La scorsa settimana, Apple aveva annunciato che non avrebbe inizialmente distribuito alcune funzionalità di Apple Intelligence, tra cui iPhone Mirroring, miglioramenti di SharePlay Screen Sharing e l’intelligenza artificiale vera e propria, nei paesi dell’UE. La motivazione fornita da Apple era legata alle “incertezze normative” causate dal Digital Markets Act (DMA) dell’UE.
La Vestager ha descritto questa situazione come “un’ammissione sbalorditiva”, trovando “molto interessante” il fatto che Apple affermi ora di voler offrire l’intelligenza artificiale “solo laddove non sono obbligati a consentire la concorrenza”. Secondo la vicepresidente dell’UE, questa sarebbe “la più sorprendente dichiarazione aperta” di come Apple stia cercando di “disabilitare la concorrenza dove hanno già una roccaforte”.
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Da parte sua, Apple ha confermato il proprio impegno a collaborare con la Commissione Europea per trovare una soluzione che le consenta di fornire queste funzionalità ai clienti dell’UE senza compromettere la privacy e la sicurezza dei dati. Tuttavia, l’azienda rimane preoccupata che i requisiti di interoperabilità del DMA possano costringerla a mettere a rischio l’integrità dei suoi prodotti.
Al momento, l’UE non ha ancora risposto pubblicamente alla decisione di Apple, ma l’intervento di Vestager ha evidenziato l’importanza della questione nel più ampio dibattito sulla regolamentazione tecnologica e sulla concorrenza nell’Unione Europea.
Sebbene l’UE non possa attualmente costringere Apple a cambiare posizione, la vicenda mette in luce il delicato equilibrio tra l’esigenza di promuovere l’innovazione e la necessità di garantire una concorrenza leale nel settore tecnologico. La sfida per le istituzioni europee sarà trovare il giusto compromesso tra queste due priorità.
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