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L’Unione Europea indaga sulle partnership AI delle aziende Big Tech

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L’Antitrust dell’Unione Europea ha annunciato controlli più stretti sulle partnership tecnologiche legate all’intelligenza artificiale. La commissaria europea alla concorrenza Margrethe Vestager ha infatti dichiarato venerdì scorso l’intenzione di acquisire informazioni aggiuntive da terze parti in merito all’accordo tra Microsoft e OpenAI, così come sulla collaborazione tra Google e Samsung per l’intelligenza artificiale.

Questa mossa potrebbe preludere a vere e proprie indagini e potenziali sanzioni, a riprova della crescente preoccupazione tra gli enti regolatori mondiali riguardo allo sfruttamento della propria posizione dominante da parte delle Big Tech in questo nuovo campo tecnologico.

A marzo, Vestager aveva già inviato questionari a Microsoft, Google, Meta (Facebook) e ByteDance (TikTok), oltre ad altre grandi aziende tecnologiche, proprio in relazione alle loro partnership nell’ambito dell’intelligenza artificiale. “Abbiamo analizzato le risposte ricevute e ora stiamo inviando una richiesta supplementare di informazioni sull’accordo tra Microsoft e OpenAI”, ha dichiarato la commissaria durante una conferenza. “Vogliamo capire se determinate clausole di esclusiva possano avere effetti negativi sulla concorrenza”.

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Secondo quanto riportato da Reuters, i regolatori dell’UE starebbero raccogliendo elementi per un’eventuale indagine sull’accordo tra le due società. La Commissione Europea, che funge da ente garante della concorrenza nell’UE, ha tuttavia precisato che la partnership tra Microsoft e OpenAI non ricade sotto le regole sulle fusioni dell’UE, poiché Microsoft non ha acquisito il controllo di OpenAI. Sebbene la società madre di OpenAI sia no-profit, Microsoft ha investito 13 miliardi di dollari in una controllata con scopo di lucro, acquisendo così una partecipazione del 49%.

Vestager ha inoltre espresso preoccupazione riguardo alla possibilità che le partnership tech nell’ambito dell’intelligenza artificiale possano ostacolare la diffusione delle soluzioni sviluppate da aziende più piccole. “Stiamo inviando richieste di informazioni anche per comprendere meglio gli effetti dell’accordo di Google con Samsung sulla preinstallazione del suo modello di intelligenza artificiale leggero, Gemini Nano, su specifici dispositivi Samsung”, ha affermato.

A gennaio, Google ha stretto un accordo pluriennale con l’azienda sudcoreana per integrare la sua tecnologia di intelligenza artificiale generativa negli smartphone Galaxy S24 di Samsung.

Vestager ha inoltre dichiarato di stare monitorando le cosiddette “acqui-hires“, ovvero le acquisizioni di startup principalmente per accaparrarsi i talenti. Un esempio è l’acquisizione da parte di Microsoft della startup Inflection per 650 milioni di dollari avvenuta a marzo, che ha consentito a Microsoft di utilizzare i modelli di Inflection e assumere la maggior parte del suo staff.

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