Maxi-blitz antipirateria: in arrivo multe fino a 3000 euro

Un semplice controllo in una pizzeria dell’hinterland cagliaritano ha scoperchiato un sistema di streaming illegale ramificato in tutta Italia e collegato a server esteri. Da quel momento la Guardia di Finanza di Cagliari ha dato il via a una maxi-indagine che sta scuotendo il mercato dell’audiovisivo.
Dalla pizzeria alla rete internazionale
Quello che sembrava un normale accertamento amministrativo si è trasformato in un’inchiesta su vasta scala. All’interno del locale, gli investigatori hanno trovato dispositivi che consentivano di accedere a centinaia di film, serie TV ed eventi sportivi in pay-per-view. Un giro che, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato alimentato da una fitta rete di fornitori e distributori con collegamenti internazionali.
Sequestri e perquisizioni in quattro regioni
L’operazione non si è fermata a Cagliari. Le indagini hanno portato a sequestri e perquisizioni in Sardegna, Puglia, Lombardia e Sicilia. Al momento sono dieci gli indagati: nove di loro avrebbero venduto pacchetti pirata a 50-60 euro l’anno, un business parallelo che attirava migliaia di utenti.
Per ricostruire la filiera sono stati coinvolti anche organismi statunitensi e autorità olandesi, segno di quanto la rete fosse estesa e ben strutturata.

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Non solo i fornitori: nel mirino anche gli utenti
La Guardia di Finanza ha chiarito che l’obiettivo non è soltanto colpire chi gestisce il traffico, ma anche gli acquirenti degli abbonamenti illegali. Chi sceglie lo streaming pirata rischia non solo sanzioni amministrative, ma anche conseguenze economiche pesanti.
Un messaggio chiaro: non sarà più possibile cavarsela con una “semplice” multa. Gli utenti sono nel mirino tanto quanto i venditori.
Sky e DAZN pronte a colpire duro
Andrea Duilio, amministratore delegato di Sky Italia, ha applaudito l’operazione della Guardia di Finanza:
“Contrastare le organizzazioni criminali e individuare gli utenti pirata è il modo più efficace per tutelare chi sceglie la legalità”.
DAZN, invece, si è spinta oltre: avrebbe già ottenuto i nomi degli italiani multati e intende chiedere a ciascuno un risarcimento di oltre 3.000 euro.
Una guerra che cambia marcia
La maxi-indagine dimostra come la lotta alla pirateria stia facendo un salto di qualità. Non si tratta più solo di oscurare siti e sequestrare server: il bersaglio adesso sono anche i singoli utenti. Una stretta che potrebbe cambiare per sempre le abitudini di migliaia di italiani che finora hanno scelto la strada degli abbonamenti pirata.
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