Oltre 56 milioni di URL pirata segnalati a Google in una settimana
Il problema della pirateria online rappresenta una sfida fondamentale per i titolari dei diritti d’autore. Poiché i proprietari dei siti pirata sono in gran parte irresponsabili, i motori di ricerca e altri intermediari online vengono spesso chiamati a intervenire. E in questo contesto, l’azienda anti-pirateria Link-Busters sta dando prova di un’attività senza precedenti.
Nell’arco di poco più di un decennio, le richieste di rimozione DMCA inviate a Google sono passate da poche migliaia a milioni a settimana. Sebbene il volume fosse diminuito in passato, a causa di algoritmi anti-pirateria più efficaci, la sfida non è affatto scomparsa. Al contrario, i pirati stanno attivamente cercando di aggirare le contromisure di Google.
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Recentemente, l’azienda Link-Busters si è distinta come il principale segnalatore di URL “pirata” a Google. Nel solo mese di aprile, ha segnalato la cifra record di 56 milioni di link in una singola settimana, una media di oltre 5.000 URL al secondo. Se mantenesse questo ritmo, potrebbe segnalare 2,5 miliardi di URL in un anno.
La maggior parte dei takedown di Link-Busters riguarda le principali case editrici, come Penguin Random House, HarperCollins, Hachette, John Wiley & Sons e Princeton University Press. Un fenomeno relativamente nuovo, poiché in passato erano i titolari di diritti musicali, cinematografici e per adulti a occupare le prime posizioni.
I siti web più colpiti sono quelli collegati ad archivi digitali “ombra” come Anna’s Archive e Z-Library. Resta da vedere se Link-Busters riuscirà a mantenere questo ritmo di segnalazioni record. L’azienda non ha risposto alle nostre richieste di commento sull’improvviso aumento del volume.
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