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Omni Hand: la protesi russa che legge la mente e restituisce il tatto

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L’azienda russa Motorica ha svelato una delle innovazioni più sorprendenti del mondo bionico: la Omni Hand, una mano protesica capace di interpretare le intenzioni dell’utente e riprodurre i movimenti con una naturalezza mai vista prima.
Non si tratta di un semplice braccio robotico: questa mano “sente” e reagisce grazie a una combinazione di sensori ottici e sistemi di analisi muscolare che trasformano i pensieri in azioni.

Una protesi che “ascolta” i muscoli e la luce dei tendini

A differenza delle protesi tradizionali, che si basano solo sull’attività elettrica dei muscoli, Omni Hand utilizza sensori ottici avanzati per leggere anche le variazioni di luce all’interno dei tessuti, rilevando i minimi movimenti dei tendini.
Questa tecnologia consente una precisione impressionante: la mano reagisce ai micromovimenti e ai segnali neurali residui, traducendoli in gesti fluidi e naturali.

Grazie a questo approccio, la protesi può essere installata anche su pazienti con muscoli gravemente indeboliti, come chi ha subito ustioni, congelamenti o amputazioni estese. Ma il vero passo avanti è la capacità di riconoscere i cosiddetti gesti “fantasma” — i movimenti mentali che l’utente immagina di compiere con l’arto mancante.

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Immagina di voler stringere un pugno o prendere un piccolo oggetto tra pollice e indice: Omni Hand lo fa automaticamente, senza bisogno di comandi esterni.
Il sistema è in grado di memorizzare fino a sei gesti personalizzati e di eseguirli in qualsiasi ordine, adattandosi progressivamente al comportamento dell’utente.

A gestire il tutto c’è un software proprietario chiamato USPS (User Support Processing System), che analizza costantemente i segnali provenienti dal corpo e ottimizza la risposta della protesi in tempo reale. Il risultato? Un dispositivo che non si limita a sostituire una mano, ma che la ricrea nel senso più profondo del termine.

Dalla sperimentazione alla produzione

Otto pazienti hanno già ricevuto i primi esemplari nell’ambito di un programma pilota, e i risultati sono promettenti: maggiore autonomia, movimenti più rapidi e un’interazione più naturale con l’ambiente.
La produzione su larga scala è prevista per gennaio 2026, con l’obiettivo di rendere la tecnologia accessibile a centinaia di persone ogni anno.

Con Omni Hand, Motorica non ha solo creato una nuova protesi: ha sfumato i confini tra mente e macchina, aprendo una nuova era della bioingegneria.

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