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OpenAI apre le porte ai contenuti erotici su ChatGPT: svolta epocale o rischio per gli utenti?

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OpenAI si prepara a una delle decisioni più controverse della sua storia. Entro la fine dell’anno, l’azienda di Sam Altman permetterà ai utenti adulti verificati di accedere a contenuti erotici all’interno di ChatGPT. Una mossa che segna un netto cambio di direzione rispetto alla rigida moderazione che aveva finora caratterizzato il chatbot più famoso del mondo.

Secondo Altman, l’obiettivo è “trattare gli adulti come adulti”, concedendo maggiore libertà d’espressione ma senza rinunciare alla sicurezza dei più vulnerabili. Da dicembre, quindi, verrà introdotto un sistema di verifica dell’età, una sorta di filtro d’accesso pensato per separare nettamente l’esperienza “per tutti” da quella “per adulti”.

Libertà sì, ma solo su richiesta

Il CEO di OpenAI ha precisato che l’accesso ai contenuti erotici non sarà automatico. Solo chi ne farà esplicita richiesta potrà attivare la funzione, dopo aver superato il controllo d’età. “Gli utenti potranno decidere autonomamente se accedere a contenuti erotici”, ha dichiarato Altman su X, sottolineando che la priorità resta la protezione di chi soffre di fragilità psicologica o di dipendenze emotive.

In parallelo, OpenAI continuerà a sviluppare strumenti avanzati per monitorare il benessere mentale, con l’obiettivo di mantenere “una grande libertà d’uso” per gli adulti, ma in un ambiente controllato e responsabile.

Da chatbot prudente a compagno più realistico

La svolta arriva dopo anni in cui OpenAI ha preferito il principio di precauzione. Nel 2024, infatti, l’azienda aveva ammesso che ChatGPT non era in grado di riconoscere segnali di disagio emotivo negli utenti, imponendo quindi limiti severi alle conversazioni potenzialmente “intime”.

Altman ora riconosce che quella prudenza ha avuto un prezzo: “Abbiamo reso ChatGPT troppo restrittivo per evitare rischi sulla salute mentale, ma così lo abbiamo reso meno utile e meno piacevole per molti utenti”, ha ammesso. La nuova politica, spiega, punta a “rilassare in modo sicuro” le restrizioni, senza rinunciare ai controlli.

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La linea sottile tra libertà e responsabilità

La decisione di OpenAI arriva in un momento in cui cresce la pressione da parte di organizzazioni sanitarie e associazioni per la tutela dei minori. Molte di esse chiedono limiti più severi sull’uso dei chatbot, dopo casi in cui l’intelligenza artificiale è stata accusata di aver influenzato comportamenti autolesionisti.

Proprio uno di questi casi — la denuncia di una famiglia che attribuiva a ChatGPT un ruolo nel suicidio di un adolescente — ha spinto OpenAI a introdurre misure temporanee di censura e, ora, un nuovo Consiglio per il Benessere e la Salute Mentale.

Il nuovo “Consiglio per il benessere” di OpenAI

Questo comitato, composto da otto esperti di psicologia, neuroscienze e tecnologia, avrà il compito di valutare l’impatto delle nuove funzioni e proporre strategie per garantire che le interazioni restino sicure. Le raccomandazioni del gruppo orienteranno le future policy dell’azienda, specialmente sui temi più sensibili come l’intimità digitale e la dipendenza emotiva dalle IA.

Un trend che si estende a tutta l’industria

OpenAI non è sola in questa corsa verso la liberalizzazione. Già xAI di Elon Musk ha presentato “compagni virtuali” capaci di sostenere conversazioni esplicite, mentre altre startup stanno sperimentando IA “affettive” che imitano relazioni reali.

Si tratta di una tendenza chiara: l’industria si sta spostando verso un equilibrio tra libertà di espressione, verifica dell’età e moderazione algoritmica, per offrire esperienze sempre più realistiche ma controllate.

Il nodo cruciale resta uno: come garantire che i minori restino esclusi e che le IA non diventino un pericoloso sostituto emotivo. OpenAI, con la sua mossa, si pone in prima linea in un dibattito che andrà ben oltre la tecnologia — toccando etica, psicologia e cultura digitale.

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