OpenAI Codex + GPT-4.1: la nuova era della programmazione AI

OpenAI alza il tiro. Con l’introduzione dell’agente Codex e del modello potenziato GPT-4.1, l’azienda punta a ridefinire l’esperienza degli sviluppatori e di chi utilizza l’intelligenza artificiale per compiti avanzati. E se da una parte l’assistente di codifica promette di automatizzare molte fasi del lavoro, dall’altra la nuova generazione GPT mostra miglioramenti tangibili in precisione, contesto e capacità multimodali.
Codex: l’assistente AI che scrive, testa e carica il codice su GitHub
Codex è il nuovo agente AI di OpenAI pensato per i programmatori. Integrato in ChatGPT – anche in versione mobile – si collega direttamente a GitHub e consente di interagire con i repository, generare codice, eseguire test e inviare pull request automatizzate.

Il tutto avviene in modo trasparente e sicuro, grazie a:
- Esecuzione del codice in contenitori isolati
- Rifiuto automatico di comandi potenzialmente dannosi
- Tracciamento tramite log della catena di ragionamento e risultati testuali
Per ottenere risultati più affidabili, OpenAI consiglia di fornire istruzioni dettagliate, nomi precisi di file e classi, stack di chiamate completi e, se possibile, un file AGENTS.md che definisca le regole del progetto.
Codex è già disponibile per gli utenti dei piani Pro, Team ed Enterprise. L’integrazione nei piani Plus è prevista più avanti.

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GPT-4.1: più preciso, più contestuale, più intelligente
In parallelo, OpenAI ha lanciato la nuova famiglia di modelli GPT-4.1, suddivisa in tre varianti:
- GPT-4.1 (standard)
- GPT-4.1 mini
- GPT-4.1 nano
Rispetto al già impressionante GPT-4o, il nuovo modello migliora in quasi tutte le metriche:
- Maggiore fedeltà alle istruzioni
- Miglior gestione delle attività multimodali
- Finestra di contesto fino a 1 milione di token via API (senza costi extra)
- Supporto a codice e ragionamento migliorato, anche nella versione mini

Su ChatGPT, la versione “mini” ha già sostituito la precedente 4o-mini, mentre GPT-4.1 completo è accessibile solo agli utenti paganti. La finestra di contesto va da 32.000 token (Plus) a 128.000 token (Pro).
Le prime impressioni: rivoluzione o evoluzione?
Secondo i primi tester, Codex è un buon passo avanti, ma non rivoluzionario. Le sue performance sono comparabili a tool come Cursor o combinazioni di plugin con Gemini 2.5 Pro, ma con il vantaggio di essere integrato nativamente in ChatGPT.
Un punto debole? L’interfaccia web, che risulta un po’ limitata per gli sviluppatori più esperti. Inoltre, manca ancora il supporto alle immagini, e non mancano bug minori.
Per molti, Codex sembra pensato soprattutto per i cosiddetti “vibecoder”, cioè chi si affida all’AI senza reali competenze di programmazione. Ma proprio per questo, i professionisti possono stare tranquilli: la padronanza del codice resta fondamentale.
Conclusione
Con Codex e GPT-4.1, OpenAI fa un altro passo verso un’intelligenza artificiale sempre più autonoma e integrata nella vita dei programmatori. Il futuro del coding potrebbe essere più automatico, ma il ruolo umano resta insostituibile.
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