OpenAI lancia la funzione di chat vocale per ChatGPT
L’app mobile ora funziona come assistente virtuale senza la necessità di sottoscrivere un piano premium
OpenAI ha rilasciato un nuovo aggiornamento dell’app ChatGPT per telefoni cellulari, introducendo una nuova funzione vocale che permette agli utenti di interagire con l’intelligenza artificiale come se fosse un assistente virtuale, in stile Siri o Assistente Google. Questa novità è stata annunciata dall’azienda attraverso il proprio account ufficiale, con la promessa che la funzione vocale di ChatGPT sarà disponibile gratuitamente per tutti gli utenti.
Per usufruire di questa funzionalità, gli utenti devono scaricare l’applicazione sul proprio telefono e premere l’icona delle cuffie per avviare una conversazione. Ciò significa che non è necessario essere abbonati a nessuno dei piani di pagamento precedenti. L’aggiornamento permette di interagire con l’intelligenza artificiale attraverso una voce generata dal computer, che risulta più naturale e meno robotica.
Il lancio di questa nuova funzione avverrà gradualmente per tutti gli utenti che hanno già l’app ChatGPT installata o che la installeranno nei prossimi giorni. Una volta effettuato l’accesso con l’indirizzo email, gli utenti vedranno un’icona a forma di cuffia nella parte inferiore destra dello schermo. Cliccando su questa icona, potranno accedere alla funzione vocale e scegliere la voce dell’assistente virtuale per le conversazioni con ChatGPT.
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Per evitare inconvenienti durante l’installazione dell’applicazione, è importante che gli utenti selezionino OpenAI come sviluppatore quando richiesto. Queste informazioni sono visibili nella sezione inferiore del nome della piattaforma su qualsiasi app store, come l’App Store di Apple o il Google Play Store.
Nel frattempo, OpenAI si trova al centro di una controversia riguardante il licenziamento e il ritorno del CEO, Sam Altman. Dopo le dimissioni di Altman come amministratore delegato dell’azienda, motivata dalla mancanza di fiducia nelle sue capacità di leadership, un gruppo di 505 dipendenti provenienti da diverse aree dell’azienda ha inviato una lettera ai dirigenti, richiedendo le dimissioni dei leader attuali e il ritorno di Greg Brockman come presidente dell’azienda.
Nella lettera, firmata da tutti i dipendenti, viene sottolineato che la decisione iniziale di licenziare Altman e costringere Brockman alle dimissioni ha messo in pericolo il lavoro svolto e minacciato la missione e l’azienda stessa. I dipendenti hanno minacciato di dimettersi e passare a Microsoft se le loro richieste non fossero state soddisfatte, il che porterebbe a una riduzione significativa del personale di OpenAI.
Dopo aver ricevuto la lettera dei dipendenti, Ilya Sutskever, co-fondatore di OpenAI e membro del consiglio che ha preso la decisione di licenziare Altman, ha espresso pentimento per le sue azioni. Ha dichiarato di amare tutto ciò che è stato costruito insieme e di fare tutto il possibile per riunire l’azienda.
La situazione in OpenAI è in continua evoluzione, e gli sviluppi futuri determineranno la direzione dell’azienda e il suo rapporto con i dipendenti e i dirigenti.
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