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Operazione PEGASUS: Il Regno Unito simula una nuova pandemia globale

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Il Regno Unito sta per lanciare PEGASUS, la più grande esercitazione pandemica della sua storia. Ufficialmente si tratta di un test di routine per prepararsi a possibili emergenze sanitarie. Ma la tempistica e i contenuti del progetto stanno sollevando gravi dubbi tra esperti, attivisti e osservatori indipendenti.

Firma del trattato OMS e simulazioni pandemiche: solo coincidenze?

Proprio mentre Downing Street sigla l’Accordo pandemico globale dell’OMS, parte un’operazione di simulazione a livello nazionale, classificata come “Tier 1”, riservata di solito a scenari di minaccia alla sicurezza nazionale. L’esercitazione, in programma per l’autunno 2025, coinvolgerà Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord, simulando una pandemia su larga scala con lockdown, restrizioni e misure “sociali”.

Tutto questo mentre il nuovo trattato internazionale – pur non autorizzando formalmente l’imposizione diretta di lockdown – conferisce all’OMS un potere di indirizzo senza precedenti, coordinando e spingendo gli Stati a seguire le linee guida globali.

La pandemia come infrastruttura permanente

Parallelamente all’esercitazione, il Regno Unito istituisce un “Pandemic Resilience Programme Board”, un comitato permanente interministeriale che avrà il compito di supervisionare ogni futuro piano pandemico, anche in tempi di “pace sanitaria”.

Il messaggio è chiaro: la prontezza pandemica non sarà più un’eccezione. Diventerà norma, istituzionalizzata come parte integrante della governance pubblica. Con essa, arrivano anche nuove regole sull’accesso ai dati sanitari personali, l’adozione di modelli di risposta centralizzati e un ruolo sempre più attivo per enti sovranazionali.

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Trattato OMS: il lockdown globale è dietro l’angolo?

Il trattato pandemico dell’OMS include una serie di clausole allarmanti:

  • Articolo 6.2(a): incoraggia l’adozione di “misure sociali”, storicamente associate a lockdown e chiusure forzate.
  • Articolo 15: impone piani pandemici permanenti, anche in assenza di crisi.
  • Articolo 16: promuove il controllo governativo sulle informazioni, minando la libertà di stampa e il pluralismo.
  • Articoli 4.4 e 19: creano meccanismi di conformità internazionale che possono spingere le nazioni a uniformarsi alle raccomandazioni OMS, senza passare dai parlamenti locali.

DARPA, vaccini e ricerca pericolosa: anche gli USA si muovono

Negli Stati Uniti, la DARPA (l’agenzia militare che ha anticipato Internet e mRNA) sta sviluppando simulazioni pandemiche IA e finanziando ricerche sul guadagno di funzione e su virus aerosolizzati per test umani. L’NIH continua a sostenere progetti altamente controversi, nonostante il rischio dimostrato da precedenti esperienze come quella del COVID-19.

Governance sanitaria globale: emergenza o pretesto?

Ciò che allarma di più non è solo la simulazione in sé, ma l’architettura di potere che le sta nascendo attorno. L’esercitazione PEGASUS e il nuovo trattato sembrano inaugurare un modello di governance sanitaria globale, centralizzata e opaca, in grado di imporre restrizioni radicali senza dibattito democratico.

Il timore è che sotto la bandiera della “prevenzione pandemica” si stia consolidando un sistema in cui lockdown, obblighi vaccinali e sorveglianza totale diventino la norma, non l’eccezione.

Tra preparazione e preoccupazione

L’autunno 2025 si avvicina, e con esso un possibile nuovo scenario di controllo globale. I cittadini hanno il diritto di essere informati, di porre domande e di pretendere trasparenza. Perché quando le esercitazioni diventano la scusa per ridisegnare i rapporti tra governi, popoli e libertà, il prezzo da pagare potrebbe essere la democrazia stessa.

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