Perché Apple e Samsung non utilizzano batterie da 6000 mAh (e oltre)?

Mentre i produttori cinesi fanno a gara a chi lancia lo smartphone con la batteria più capiente, i giganti del settore – Apple e Samsung – sembrano frenare. Il risultato? I loro top di gamma si fermano a 4.000-5.000 mAh, mentre in Cina ormai si parla di 6.500, 7.000 e persino 10.000 mAh. Ma davvero i due colossi non sono in grado di stare al passo, oppure ci sono motivi più profondi dietro questa scelta?
Negli ultimi mesi abbiamo visto modelli come OnePlus 13 (6000 mAh), POCO F7 (6500 mAh), realme GT 7 Pro (6500 mAh) e Redmi 15 5G (7000 mAh). E non è tutto: realme ha già annunciato uno smartphone con batteria da 10.000 mAh, in arrivo nel 2026, con spessore sotto gli 8,5 mm e peso intorno ai 210 grammi.
E Apple? L’iPhone 16 Pro Max monta appena 4685 mAh, con l’iPhone 17 Pro Max che – secondo i rumor – guadagnerà sì e no altri 200-400 mAh. Samsung, dal canto suo, si ferma ai soliti 5000 mAh sul Galaxy S25 Ultra, con versioni base che scendono addirittura a 4000 mAh o meno.
Perché tanta cautela?
La risposta sta nella tecnologia. Le batterie “miracolose” da 6000+ mAh utilizzano anodi in silicio-carbonio (SiC), più compatti del 20-30% e resistenti al freddo, ma con un grosso difetto: si degradano molto più velocemente.
- Una batteria standard alla grafite resiste a 800-1000 cicli.
- Una batteria al silicio ne regge appena 300-500 prima di perdere capacità.
Per brand come Apple e Samsung, che promettono aggiornamenti software per 5-7 anni, offrire un dispositivo che perde il 20-30% di autonomia già dopo due anni sarebbe un suicidio commerciale.

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In più, i rischi di sicurezza non sono da sottovalutare. La corsa a inserire batterie più grandi ha già portato a disastri: il Galaxy Note7 esplodeva proprio per problemi di spazio e gestione termica. Le batterie al silicio, se non progettate a regola d’arte, possono gonfiarsi e causare danni simili.
Oggi i produttori cinesi hanno trovato compromessi, ma richiedono design interni complessi e controlli termici severi, fattori che rallentano le implementazioni su larga scala.
Non solo tecnologia, ma anche logistica
C’è poi il problema della distribuzione. In Europa e in molti paesi, le batterie oltre i 5400 mAh vengono considerate merci pericolose, complicando trasporto e certificazioni. Ecco perché molti modelli cinesi con 7000+ mAh arrivano sul mercato globale “ridimensionati” a 5000-5200 mAh.
Infine, la produzione. Le celle al silicio-carbonio sono più costose e difficili da scalare. Per aziende che vendono centinaia di milioni di smartphone all’anno, affidarsi a fornitori non ancora stabili è un rischio enorme.
Meglio aspettare (per ora)
Il risultato è chiaro: mentre i brand cinesi sperimentano e conquistano l’attenzione con batterie record, Apple e Samsung preferiscono la sicurezza e la stabilità. Scelte meno appariscenti, ma che proteggono la loro reputazione e garantiscono dispositivi longevi.
Ma fino a quando potranno permettersi di restare indietro? Con i competitor che avanzano così velocemente, anche i colossi potrebbero presto essere costretti a fare il grande salto.
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