Perché CrowdStrike non ha causato problemi su Linux

Nelle ultime settimane, il problema legato agli aggiornamenti automatici di CrowdStrike su sistemi Windows ha causato non pochi grattacapi agli utenti, arrivando a mandare in tilt le reti informatiche di numerose aziende in tutto il mondo. Tuttavia, tale problema sembra non essersi verificato quando CrowdStrike è stato integrato sui sistemi basati su Linux.

Ma cosa rende Linux così “immune” da questo tipo di problemi? Secondo l’analisi presentata nel video di Morrolinux, ci sono una serie di fattori strutturali che distinguono in maniera netta l’approccio di Linux rispetto a quello di Windows:

1. Assenza di aggiornamenti automatici non supervisionati: su Linux, gli aggiornamenti del software non vengono automaticamente applicati senza il controllo dell’amministratore di sistema. Questo permette di testare gli aggiornamenti in un ambiente controllato prima di implementarli in produzione.
2. Nessun riavvio obbligatorio del sistema operativo: diversamente da Windows, su Linux gli aggiornamenti software non richiedono quasi mai il riavvio completo del sistema operativo, se non per l’aggiornamento del kernel. Tecnologie come il “kernel live patch” consentono anche di aggiornare il kernel senza dover riavviare.
3. Frammentazione delle distribuzioni: il fatto che Linux sia solo il kernel, personalizzato e arricchito con software aggiuntivo dalle varie distribuzioni, evita il problema della “monocultura” tipico di Windows. Ciò rende meno probabile che un singolo problema possa diffondersi in maniera capillare.
4. Codice Open Source e community attiva: essendo Linux open source, il codice è visibile e controllato da una vasta community di sviluppatori. Questo rende più difficile che bug gravi possano passare inosservati.

In sostanza, la natura stessa di Linux, con il suo approccio più modulare e meno centralizzato rispetto a Windows, sembra proteggere il sistema operativo open source da problemi di larga scala come quello occorso con gli aggiornamenti di CrowdStrike sui sistemi Microsoft. Un vantaggio concreto per gli utenti Linux.

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