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Piracy Shield che disastro: oscurati anche siti innocui

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La legge “anti-pezzotto” italiana, nata per combattere lo streaming illegale di eventi sportivi, ha già provocato conseguenze indesiderate. La legge impone a provider internet, DNS, VPN e motori di ricerca di implementare misure di blocco dei contenuti piratati. Purtroppo, l’applicazione iniziale ha portato al blocco di un indirizzo IP di un hosting condiviso appartenente a un noto provider italiano, Aruba. Questa azione ha causato la chiusura involontaria di diversi siti web legittimi ospitati sullo stesso indirizzo IP.

La piattaforma “Piracy Shield“, pensata per bloccare lo streaming pirata, ha sollevato dubbi sulla sua efficacia e sul potenziale danno a siti web innocenti fin dall’inizio, e anche noi lo abbiamo sottolineato più volte. I critici sostengono che l’attuale approccio di bloccare interi indirizzi IP, anche se ospitano contenuti sia legittimi che illegittimi, sia indiscriminato e sproporzionato. Tali azioni possono avere un grave impatto sulle piccole e medie imprese che si affidano ai propri siti web per le operazioni e l’interazione con i clienti.

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Inoltre, la mancanza iniziale di un processo di appello per le aziende colpite è stata una svista significativa. Fortunatamente, AGCOM, l’Autorità per le Comunicazioni italiana, ha successivamente introdotto un meccanismo per le aziende di presentare reclamo entro cinque giorni dalla pubblicazione della lista di blocco. Tuttavia, il breve lasso di tempo di cinque giorni potrebbe ancora essere insufficiente per alcune aziende per rispondere efficacemente e recuperare i propri siti web.

Un’altra preoccupazione sollevata dagli utenti su Reddit suggerisce che l’indirizzo IP di hosting bloccato potrebbe non essere stato direttamente coinvolto nello streaming di contenuti piratati. Invece, è possibile che l’indirizzo IP contenesse un iframe che collegava all’effettivo server di streaming. Se è così, il blocco dell’indirizzo IP di hosting potrebbe solo parzialmente interrompere il servizio di streaming, mentre coloro che già lo stanno visualizzando potrebbero continuare ad accedervi. Questo scenario mina lo scopo previsto del Piracy Shield.

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