Pirateria online: Google combatte con 3,5 milioni di avvisi DMCA

Google ha registrato il suo anno più intenso nella gestione degli avvisi DMCA, elaborando un incredibile totale di 3,5 miliardi di richieste di rimozione. Questo traguardo segna una crescita esponenziale rispetto ai 250.000 avvisi gestiti 15 anni fa, sottolineando l’intensificarsi della lotta contro la pirateria online.
Nel corso dell’ultimo anno, Google ha visto un aumento costante degli avvisi di rimozione, con oltre 11,5 miliardi di richieste elaborate. Questo equivale a quasi 10 milioni di avvisi al giorno. Le statistiche mostrano che ci sono voluti più di dieci anni per raggiungere i primi 6 miliardi di avvisi, ma da quel momento in poi, il numero è aumentato drasticamente.
Ironia della sorte, le misure anti-pirateria, come il blocco dei siti e le rimozioni dai risultati di ricerca, hanno contribuito a questo aumento. Ad esempio, le case discografiche hanno iniziato a eliminare massicciamente gli URL di siti di ripping da Google, costringendo questi siti a cambiare continuamente indirizzi, creando una sorta di “gioco del whack-a-mole”.
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Inoltre, quando i provider di servizi Internet bloccano determinati siti, questi spesso rilasciano alternative per aggirare le restrizioni, aumentando così il numero di domini associati allo stesso contenuto e quindi il numero di avvisi di rimozione richiesti.
La maggior parte delle recenti richieste di rimozione proviene da editori, tra cui nomi importanti come Penguin Random House e HarperCollins, rappresentati dalla società anti-pirateria Link-Busters.com. Questa azienda ha inviato più avvisi di rimozione a Google rispetto a tutti gli altri mittenti messi insieme, concentrandosi soprattutto su biblioteche di riferimento come Anna’s Archive e Z-Library, che indicizzano milioni di libri e articoli.
Nonostante il numero crescente di avvisi di rimozione, Google ha dichiarato di rispettare le leggi vigenti e di mantenere la trasparenza sulle richieste ricevute. Tuttavia, la continua crescita degli avvisi di rimozione solleva interrogativi su come la pirateria online continuerà a evolversi e su quali misure saranno adottate in futuro per affrontare questo problema.
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