Pirateria sportiva sotto assedio: ACE chiude decine di siti e rieduca gli utenti

La lotta alla pirateria sportiva ha appena fatto un salto di qualità. L’Alliance for Creativity and Entertainment (ACE), una delle più potenti alleanze internazionali contro la distribuzione illegale di contenuti, ha smantellato una vasta rete di siti di streaming illegale. Il risultato? Milioni di utenti che tentano di accedere a portali noti come calcio.best, streameast.to, crackstreams.dev o bestsolaris.com si ritrovano ora reindirizzati d’ufficio a una nuova destinazione: “Watch Legally”, la pagina ufficiale di ACE che promuove alternative legali come DAZN, Prime Video, beIN Sports e molte altre.
Cosa è accaduto davvero
Non si tratta di una semplice operazione simbolica. ACE ha preso il controllo tecnico e legale di numerosi domini che, fino a pochi giorni fa, offrivano partite di calcio e altri eventi sportivi in diretta a milioni di spettatori. Parliamo di una rete che, secondo le stime, ha totalizzato oltre 800 milioni di visite in un solo anno, attirando utenti da tutto il mondo a caccia di dirette gratuite, ma completamente fuori dai circuiti ufficiali.
Ora, invece di trovare la Champions League o la Serie A trasmessa illegalmente, i visitatori vengono accolti da una pagina che li invita a guardare legalmente, con una lista di oltre 140 piattaforme autorizzate.

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Una mossa strategica, non solo simbolica
Il blocco di ACE colpisce al cuore della pirateria sportiva: quella legata agli eventi live. Quando una partita finisce, il suo valore commerciale si azzera. È proprio su questa finestra temporale ristretta che gli operatori illegali hanno sempre fatto leva. Ma adesso, grazie a interventi rapidi e mirati, ACE sta impedendo che questi contenuti vengano trasmessi in tempo reale su piattaforme pirata.
Il messaggio è chiaro: le scorciatoie non sono più tollerate, e chi ci prova rischia grosso. Per gli utenti, si tratta di una vera e propria rieducazione forzata: o si passa a piattaforme legali, o non si guarda nulla.
Una lezione anche per i gestori di siti pirata
L’operazione rappresenta anche un chiaro avvertimento per chi amministra siti illegali: ACE non solo può bloccarli, ma può anche prenderne il controllo e usarli per deviare il traffico verso i propri canali legittimi. È una mossa che punta a indebolire l’intero ecosistema della pirateria, trasformando i punti di accesso illegale in strumenti di informazione legale.
ACE non si limita più a spegnere i server dei pirati: adesso trasforma le loro piattaforme in vetrine della legalità. È una strategia potente, che combina repressione e comunicazione. E a giudicare dal numero di siti già abbattuti, la guerra contro lo streaming illegale non è affatto finita. Anzi, è appena cominciata.
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