Cloudflare contro l’UE: “Stop ai blocchi indiscriminati contro la pirateria”

L’azienda americana si oppone alle pressioni per ampliare i blocchi automatici in Europa, denunciando danni collaterali e violazioni dei diritti digitali.
Cloudflare alza la voce. Dopo essere finita più volte nel mirino di provvedimenti anti-pirateria in Italia, Spagna e Francia, l’azienda americana specializzata in infrastrutture Internet rompe il silenzio e attacca frontalmente: i blocchi automatici sono un pericolo per la rete e per la libertà online.
La Commissione europea sta valutando una possibile stretta contro la pirateria, spinta da titolari di diritti come DAZN e MPA. L’obiettivo? Rafforzare i meccanismi di blocco, rendendoli più rapidi, estesi e — secondo Cloudflare — potenzialmente devastanti per l’intero ecosistema digitale.
Blocco sì, ma a che prezzo?
Due anni fa, l’UE ha pubblicato una raccomandazione non vincolante per combattere la pirateria dello streaming live, in particolare quella sportiva. Ma ora, sotto pressione delle lobby dei diritti, molti chiedono leggi più severe e blocchi a tappeto. Cloudflare però mette in guardia: “Bloccare un solo IP può oscurare migliaia di siti legittimi”.
Esempi concreti? In Spagna, milioni di utenti sono rimasti tagliati fuori da siti innocui a causa di un’ordinanza contro la pirateria. In Italia, la legge Piracy Shield ha portato a un’ondata di overblocking, colpendo anche aziende del tutto estranee allo streaming illegale. E in Francia, il governo vuole spingersi oltre, coinvolgendo persino i provider VPN e i resolver DNS.

Leggi anche:
Le richieste di Cloudflare all’Europa
L’azienda chiede all’UE di respingere ogni tentazione di blocco indiscriminato e propone invece un approccio più equo, trasparente e collaborativo. Tra le sue richieste:
- Bloccare solo come ultima risorsa, dopo aver tentato la rimozione tramite hosting.
- Proteggere DNS globali e VPN, strumenti vitali per privacy e libertà d’espressione.
- Trasparenza totale, con report pubblici su ogni blocco e identità delle parti coinvolte.
- Responsabilità chiara per gli errori: chi sbaglia e blocca contenuti legittimi deve pagare.
- Revisione indipendente delle richieste, per evitare abusi o pressioni eccessive.
Pirateria sì, ma anche diritti
Cloudflare non nega il problema: la pirateria è reale e va affrontata. Ma lo si deve fare senza sacrificare Internet. “Serve un equilibrio tra tutela dei contenuti e libertà online”, avverte l’azienda.
Per contrastare efficacemente la pirateria, Cloudflare propone un mix di strumenti: collaborazione tra le parti, condivisione dei dati, azioni legali mirate e una migliore offerta di contenuti legali.
Un appello alla Commissione europea
Cloudflare lancia un messaggio chiaro: l’UE deve resistere alle pressioni delle lobby e non cedere alla tentazione di adottare misure drastiche e centralizzate. “Il blocco a livello di rete non è la risposta”, scrive, “e rischia di causare più danni che benefici”.
La pirateria si combatte anche con soluzioni intelligenti, non solo con censura e automatismi pericolosi. Ma riusciranno le istituzioni europee a trovare un equilibrio, o prevarranno le logiche del pugno duro?
Ti potrebbe interessare:
Segui guruhitech su:
- Google News: bit.ly/gurugooglenews
- Telegram: t.me/guruhitech
- X (Twitter): x.com/guruhitech1
- Bluesky: bsky.app/profile/guruhitech.bsky.social
- GETTR: gettr.com/user/guruhitech
- Rumble: rumble.com/user/guruhitech
- VKontakte: vk.com/guruhitech
- MeWe: mewe.com/i/guruhitech
- Skype: live:.cid.d4cf3836b772da8a
- WhatsApp: bit.ly/whatsappguruhitech
Esprimi il tuo parere!
Che ne pensi di questa notizia? Lascia un commento nell’apposita sezione che trovi più in basso e se ti va, iscriviti alla newsletter.
Per qualsiasi domanda, informazione o assistenza nel mondo della tecnologia, puoi inviare una email all’indirizzo [email protected].
Scopri di più da GuruHiTech
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.