Portafoglio digitale europeo: l’UE definisce le regole tecniche
L’Unione Europea ha compiuto un passo significativo verso la creazione di un portafoglio di identità digitale per tutti i cittadini europei, previsto per il 2026. La Commissione Europea ha adottato standard tecnici fondamentali per le funzionalità e la certificazione dei Portafogli di Identità Digitale (EUDI Wallet) nell’ambito del Quadro Europeo di Identità Digitale.
Questi standard comuni consentiranno agli Stati membri di sviluppare portafogli interoperabili, accettati in tutta l’UE. Tra le cinque regolamentazioni attuative, quattro stabiliscono specifiche e procedure per le funzionalità tecniche dei portafogli digitali. Ciò include i formati di dati richiesti per i documenti utilizzabili oltre confine, insieme a misure per garantire l’affidabilità e la sicurezza dei portafogli.
Per proteggere i dati personali e la privacy, le informazioni saranno memorizzate localmente nel portafoglio, permettendo agli utenti di controllare quali dati condividere, senza tracciamento o profilazione. Inoltre, i portafogli includeranno un cruscotto per la privacy che fornirà una panoramica delle informazioni condivise.
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La Commissione ha fissato obiettivi ambiziosi per l’identità digitale pan-europea: il portafoglio offrirà un modo universale, affidabile e sicuro di identificazione per individui e aziende nell’accesso a servizi pubblici e privati su scala transfrontaliera. Ciò include l’apertura di conti bancari, la verifica dell’età, il noleggio di automobili, il rinnovo di prescrizioni mediche e la conservazione di biglietti aerei.
Tuttavia, rimangono ancora molte questioni irrisolte. Le discussioni sulle normative attuative, che delineano le specifiche tecniche e la certificazione, hanno evidenziato disaccordi tra gli stakeholder, comprese importanti nazioni dell’UE come Germania, Francia, Paesi Bassi e Spagna.
Il portafoglio EUDI deve affrontare anche diverse sfide pratiche, tra cui la sua adozione da parte del settore privato. Ad ottobre, l’Osservatorio sull’Identità Digitale della Politecnico di Milano ha presentato un modello su come le aziende stanno affrontando questa transizione.
Un altro punto critico riguarda l’integrazione del portafoglio EUDI con gli ecosistemi di pagamento esistenti e la fornitura di nuovi servizi di pagamento, un compito più complesso di quanto sembri, come indicato in un recente documento del Consorzio del Portafoglio EUDI.
Con l’adozione di questi standard, l’Unione Europea compie un passo importante verso la realizzazione di un sistema di identità digitale sicuro e accessibile. Tuttavia, le sfide legate all’implementazione e all’accettazione nel settore privato richiederanno un attento monitoraggio e collaborazione tra governi, aziende e cittadini per garantire il successo di questa iniziativa.
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