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Privacy a rischio? L’arresto di Durov e le implicazioni per gli utenti

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Le accuse penali contro il fondatore di Telegram, Pavel Durov, per aver fornito servizi di crittografia senza licenza, hanno suscitato preoccupazione tra le società IT della Silicon Valley che utilizzano la crittografia end-to-end dei messaggi nei loro programmi di messaggistica istantanea.

L’accusa delle autorità francesi ha creato confusione tra aziende come Signal, Apple e WhatsApp, che spesso agiscono insieme quando le autorità contestano la legalità della crittografia end-to-end. La Silicon Valley teme che il perseguimento di Telegram possa minare la fiducia degli utenti nei messenger con messaggi crittografati, mettendo le aziende in una posizione difficile se dovessero sostenere la posizione delle autorità francesi.

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WhatsApp, Signal e iMessage hanno la crittografia end-to-end attivata per impostazione predefinita, il che significa che solo i partecipanti alla conversazione hanno accesso ai messaggi. In Telegram, la crittografia end-to-end è disponibile solo nelle chat segrete opzionali, che funzionano solo nel formato della corrispondenza personale. In pratica, il messenger viene spesso utilizzato per leggere canali e comunicare in chat multiutente non protette dalla crittografia end-to-end.

“Molti utenti di Telegram pensavano che il proprietario non avesse le chiavi del loro appartamento. Ora hanno scoperto che l’azienda ha effettivamente le chiavi di quattro delle loro cinque stanze”, ha affermato John Scott-Railton, ricercatore di sicurezza presso Citizen Lab e i servizi di sicurezza informatica dell’Università di Toronto.

L’uso della crittografia non predefinita ha presumibilmente frustrato i dirigenti tecnologici statunitensi. Secondo loro, Pavel Durov ha giocato sull’incomprensione degli utenti riguardo alla crittografia per rafforzare l’immagine di Telegram come luogo sicuro per la comunicazione.

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