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Quando l’NBA incontra la robotica: una spinta di Kyrie Irving manda KO un umanoide

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Bastano pochi secondi e una spinta appena accennata per trasformare una dimostrazione tecnologica in una scena virale. Protagonista inatteso dell’episodio è Kyrie Irving, stella dei Dallas Mavericks, che durante un incontro di squadra ha letteralmente mandato al tappeto un robot umanoide davanti a compagni, staff e telecamere.

Il video, pubblicato sul canale YouTube ufficiale della franchigia, ha fatto rapidamente il giro del web, scatenando ironia, meme e una pioggia di commenti sul reale stato dell’arte della robotica umanoide.

La scena: una sfida “finta” finita troppo sul serio

L’episodio si è verificato durante una dimostrazione interna, organizzata per mostrare le capacità di un robot umanoide sviluppato da Unitree Robotics. L’androide stava eseguendo movimenti ispirati alle arti marziali, ricordando vagamente pose e tecniche del karate, quando si è avvicinato a Irving in modo quasi provocatorio, simulando una sfida.

La risposta del giocatore è stata istintiva e tutt’altro che aggressiva: una semplice spinta con una mano, nulla che possa essere definito un gesto violento. Eppure, tanto è bastato. Il robot ha perso l’equilibrio, ha barcollato per un istante e poi è crollato a terra, tra le risate generali dei presenti.

KO tecnico e fine dello spettacolo

Dopo la caduta, alcuni giocatori hanno provato a rialzare l’umanoide, ma qualcosa non è andato come previsto. Il robot, visibilmente in difficoltà, ha smesso di funzionare, lasciando intendere un possibile danno ai sistemi interni. La dimostrazione si è così conclusa in modo imprevisto, con una scena che sembrava uscita da una commedia più che da un evento tecnologico.

Il contrasto tra l’immagine futuristica dell’umanoide e la sua fragilità reale ha reso il video ancora più efficace dal punto di vista virale.

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Internet si divide: risate, ironia e domande scomode

Sui social e nei forum, la reazione è stata immediata. C’è chi ha ironizzato sul fatto che un atleta NBA non serva nemmeno impegnarsi per battere un robot, e chi ha usato l’episodio per ridimensionare l’idea di robot umanoidi pronti a sostituire l’uomo nel mondo reale.

Molti utenti hanno sottolineato come, al di là delle demo spettacolari, la stabilità e la robustezza restino uno dei talloni d’Achille della robotica umanoide, soprattutto in contesti dinamici e imprevedibili.

La versione degli ingegneri: “Non è tutto oro quello che cade”

Va però ricordato che Unitree Robotics aveva già pubblicato in passato diversi video promozionali in cui il suo robot umanoide G1 mostrava una notevole resistenza a urti, vibrazioni e cadute. Secondo l’azienda, il robot è dotato di modalità di stabilizzazione avanzate, pensate proprio per gestire impatti e perdita di equilibrio durante l’attività fisica.

Il contesto reale, però, è spesso diverso da quello controllato di una demo tecnica. E il “KO” inflitto da Irving, seppur involontario, lo ha dimostrato in modo fin troppo chiaro.

Tra spettacolo e realtà: la lezione dell’episodio

Al di là delle risate, l’episodio mette in luce una verità scomoda: la robotica umanoide è ancora lontana dall’essere pronta per interazioni fisiche spontanee con gli esseri umani, soprattutto quando questi ultimi sono atleti professionisti abituati a muoversi con potenza e rapidità.

Per ora, almeno, l’NBA può dormire sonni tranquilli: i robot non sono ancora pronti a scendere in campo.

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