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Regno Unito, guerra alla pirateria: BBC, Premier League e Sky contro Google

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La BBC, la Premier League e Sky hanno presentato una risposta congiunta all’indagine nel Regno Unito sulla dominanza di Google nel settore delle ricerche, chiedendo misure anti-pirateria più severe. Secondo i titolari dei diritti, gli attuali sforzi di Google per combattere la pirateria non sono sufficienti e propongono l’introduzione di un requisito di “Conosci il tuo Cliente” (KYC) per gli inserzionisti e una politica trasparente per i trasgressori ripetuti.

A gennaio, è entrato in vigore il regime di concorrenza dei mercati digitali nel Regno Unito, che consente all’Autorità per la concorrenza e i mercati (CMA) di regolare le aziende tecnologiche dominanti, garantendo una concorrenza leale e la protezione dei consumatori. Subito dopo, la CMA ha avviato la sua prima indagine, concentrandosi sui servizi di ricerca di Google, per determinare se Google abbia uno status di mercato strategico che potrebbe danneggiare i consumatori e la concorrenza.

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Nella loro lettera indirizzata alla CMA, le organizzazioni non si lamentano direttamente della dominanza di Google nella ricerca, ma sottolineano che l’azienda dovrebbe fare di più per affrontare la pirateria online. Sebbene Google utilizzi strumenti anti-pirateria relativamente avanzati, come la deindicizzazione dei siti pirata e la rimozione di domini da indici locali, le aziende ritengono che queste misure siano insufficienti.

I titolari dei diritti chiedono a Google di rimuovere i siti pirata dai suoi indici senza la necessità di ottenere ordini del tribunale “costosi e dispendiosi in termini di tempo”. Essi affermano che la politica attuale di demozione ha un effetto limitato e vedono nel regime di concorrenza una opportunità per migliorare la loro posizione.

La lettera evidenzia che i risultati di ricerca organici e a pagamento di Google portano i consumatori, sia direttamente che indirettamente, verso contenuti e servizi pirata. Per affrontare questa problematica, i titolari dei diritti raccomandano l’implementazione di una rigorosa politica KYC, che richiederebbe a tutti gli inserzionisti di essere adeguatamente verificati e identificati.

Inoltre, propongono una politica trasparente per i trasgressori ripetuti, che implicherebbe la chiusura degli account di quegli utenti che violano costantemente le politiche pubblicizzando servizi in violazione del copyright.

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