Repressione IPTV in Italia: numeri gonfiati e criminalità resiliente

L’Italia torna al centro della scena con una nuova operazione contro la pirateria IPTV. Ma a leggere i comunicati, la sensazione è quella del déjà vu: maxi reti, centinaia di migliaia di abbonati, milioni di euro di profitti. Uno schema che si ripete da anni, senza mai cambiare davvero il panorama della pirateria.
Maxi operazioni fotocopia
La Polizia di Stato e la Polizia Postale hanno annunciato l’arresto di otto persone accusate di guidare un’associazione a delinquere specializzata nella diffusione illegale di contenuti di Sky, DAZN, Mediaset, Netflix e Amazon Prime.
Secondo gli inquirenti, si tratterebbe del “vertice del mercato illegale IPTV”, capace di controllare abbonamenti, prezzi e distribuzione. Una rete che avrebbe avuto 900.000 utenti, con profitti stimati in “milioni di euro al mese”. Numeri impressionanti, ma già visti in passato.
Il fantasma dei 900.000 abbonati
Da anni, quasi ogni operazione anti-IPTV in Italia si porta dietro lo stesso dato: centinaia di migliaia di utenti colpiti. Se si sommassero tutte le cifre dichiarate nei comunicati degli ultimi dieci anni, l’Italia avrebbe già azzerato l’intero mercato pirata europeo.
La realtà, però, è diversa. Gran parte degli utenti continua ad avere accesso a servizi alternativi, spesso ripristinati nel giro di poche settimane. Le “maxi chiusure” raramente coincidono con un vero stop.

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Criminalità organizzata e resilienza del sistema
Dietro i comunicati trionfalistici, resta la certezza che il fenomeno è profondamente radicato. La pirateria IPTV genera centinaia di milioni di euro l’anno e attira gli interessi della criminalità organizzata, pronta a ricostruire in fretta ciò che viene abbattuto.
Server all’estero, identità false, carte di credito clonate, messaggi criptati: il sistema evolve con la stessa rapidità con cui le autorità cercano di fermarlo.

Operazioni fotocopia dal 2019 a oggi
Dall’Operazione Blackout del 2018 al colpo a Xtream Codes del 2019, fino alle varie edizioni dell’Operazione Gotha, la storia è sempre la stessa: maxi reti smantellate, boss arrestati, numeri da capogiro. Eppure, a distanza di poche settimane, nuove piattaforme spuntano come funghi, riportando in vita lo streaming illegale.
La verità scomoda
Nonostante gli sforzi e le conferenze stampa, l’impressione è che le operazioni anti-pirateria producano danni solo temporanei. Finché la domanda rimarrà altissima e gli abbonamenti ufficiali continueranno ad avere prezzi fuori portata, la pirateria troverà sempre terreno fertile per rinascere.
Conclusione
Ogni nuovo blitz viene raccontato come “decisivo”, ma la realtà dimostra che l’IPTV pirata in Italia è più resiliente che mai. Un business che sopravvive a retate, arresti e sequestri, alimentato da milioni di utenti disposti a rischiare pur di non pagare tariffe sempre più care.
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uan volta inneggi alle app pirata in giorno dopo scrivi contro la pirateria…… un giorno i frigoriferi un giorno la IA un giorno gli ossibuchi con la polenta… sei ridicolo
😂😂😂 ma fatti una vita. e anche un account vero 😂
anche tu ciclicamente scrivi sempre le stesse cose.Orami non sai piu cosa scrivere per prenderti i click e fare marchette. Ma finiscila
Ciao Marina, perdonami ma se credi di poter venire a casa mia e attaccarmi solo perché non comprendi gli articoli, non hai proprio capito niente. Innanzitutto il 99% degli articoli hanno una fonte, quindi se critichi me, dovresti criticare anche l’origine. Detto questo non ho mai esaltato NESSUNO! Questo è un sito di news e se non sei in grado di comprenderlo, sono problemi tuoi.
PS: solo un pagliaccio come te poteva commentare con una email FAKE!