Riprende donne con occhiali smart e vende corsi di seduzione: arrestato

In Spagna è stato arrestato un uomo per aver registrato di nascosto decine di donne con un paio di occhiali smart, i Ray-Ban Meta, senza il loro consenso. Le immagini, spesso intime o compromettenti, venivano poi pubblicate su TikTok e Instagram per promuovere un corso di seduzione dal costo di 3.000 euro, più 45 euro al mese di abbonamento.
A far scattare le indagini è stata la denuncia di una donna che racconta di essere stata avvicinata per strada dal sospettato. Dopo una breve conversazione, durante la quale aveva condiviso anche informazioni personali, l’uomo avrebbe tentato di baciarla due volte e avrebbe compiuto dei palpeggiamenti. Solo in seguito lei ha scoperto che l’intero incontro era stato registrato e pubblicato online.
La Policía Nacional ha visionato 239 video (tra i 329 pubblicati), tutti della durata tra 1 e 3 minuti. In nessuno si notano segni evidenti che le donne coinvolte fossero consapevoli di essere filmate. Questo rafforza l’ipotesi che l’uomo utilizzasse una microcamera nascosta all’altezza degli occhi, integrata nei suoi occhiali da sole.
Uno degli elementi che ha insospettito la denunciante è stato proprio il fatto che l’uomo indossasse occhiali da sole in piena sera. Alla sua domanda sul perché, lui avrebbe risposto che “si abbinavano al look”.

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Il video in cui la donna è comparsa, a sua insaputa, aveva già superato le 700.000 visualizzazioni su TikTok.
Nonostante non siano stati trovati gli occhiali al momento dell’arresto, gli investigatori ritengono altamente probabile che si trattasse dei Meta Ray-Ban, occhiali smart venduti a circa 329 euro. Questo modello è dotato di una fotocamera ultra-grandangolare da 12 MP, cinque microfoni, comandi vocali (“Hey Meta”) e possibilità di condivisione diretta su Facebook e Instagram. Offrono anche funzionalità di intelligenza artificiale, comandi touch, un pulsante per scattare foto/video, autonomia di 4 ore e una custodia per ulteriori 8 ricariche.
Ma al di là dell’innovazione tecnologica, il caso ha riacceso il dibattito sull’uso etico delle smart glasses in luoghi pubblici. In teoria, filmare in ambienti aperti non è sempre vietato, ma la pubblicazione online o l’uso a fini commerciali senza il consenso delle persone riprese è una grave violazione della privacy.
Gli esperti sottolineano come in questi casi il diritto all’immagine e alla riservatezza prevalga, anche in luoghi pubblici. Non chiedere il consenso, oltre a essere un gesto profondamente scorretto, può esporre a denunce penali e cause civili.
Questo episodio dimostra quanto l’innovazione, se usata in modo scorretto, possa trasformarsi in uno strumento di abuso, soprattutto se unita alla viralità dei social network. E mentre le smart glasses evolvono, forse è arrivato il momento di rivedere anche le leggi per proteggere chi si trova dall’altra parte dell’obiettivo, spesso inconsapevolmente.
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