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Rivolta degli artisti contro X: l’editor AI scatena il boicottaggio

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La nuova funzione basata sull’intelligenza artificiale ha acceso una miccia che X probabilmente non si aspettava.
L’introduzione di un editor di immagini AI integrato nel feed, alimentato dal modello Grok, ha provocato una dura reazione da parte di artisti, illustratori e designer, fino a spingere molti di loro a parlare apertamente di boicottaggio.

Ancora una volta, una scelta tecnologica voluta dall’ecosistema di Elon Musk si scontra frontalmente con il mondo creativo.

Come funziona l’editor AI (e perché fa discutere)

La nuova funzione è gratuita e già disponibile per gli utenti. Consente di modificare immagini direttamente all’interno del feed: basta cliccare sull’icona dedicata e inserire un prompt testuale.

La rete neurale può:

  • intervenire su singoli elementi di una foto
  • cambiare completamente lo stile dell’immagine
  • generare una versione rielaborata che viene poi pubblicata nei commenti del post originale

Un flusso rapido, immediato e potente. Ma proprio questa semplicità è diventata il cuore del problema.

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La protesta della comunità creativa

Le critiche non si sono fatte attendere.
Secondo molti artisti e designer, l’editor AI di X permette di manipolare opere altrui senza il consenso degli autori, aprendo di fatto la porta a un utilizzo non autorizzato dei contenuti creativi.

Il timore è chiaro: perdita di controllo sulle proprie opere, snaturamento del lavoro originale e normalizzazione di pratiche che aggirano il diritto d’autore.

La reazione è stata netta. Alcuni creativi hanno iniziato a cancellare i propri post, altri hanno annunciato pubblicamente l’addio alla piattaforma, dichiarando il passaggio a social alternativi come Bluesky.

La richiesta: più controllo sugli contenuti

Oltre al boicottaggio, una parte della community ha avanzato una richiesta precisa:
introdurre un’opzione che consenta agli autori di bloccare la modifica delle proprie immagini.

In pratica, dare ai creatori la possibilità di decidere se e come i loro contenuti possano essere rielaborati dall’intelligenza artificiale. Una funzione che, al momento, non esiste.

Tecnologia contro creatività: scontro inevitabile?

Il caso dell’editor AI di X è solo l’ennesimo esempio di una tensione sempre più evidente:
da una parte piattaforme che spingono sull’IA per aumentare engagement e viralità, dall’altra artisti che vedono il proprio lavoro diventare materia prima per algoritmi, spesso senza alcuna forma di consenso o compenso.

La domanda resta aperta:
l’innovazione può davvero procedere ignorando i diritti di chi crea contenuti?

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