Seekee: il browser “magico” per lo streaming pirata (ma a che prezzo?)

Tecnicamente, ogni browser moderno può riprodurre contenuti pirata, ma Seekee, l’app disponibile su iOS e “di rimbalzo” su Android, si presenta come un browser potenziato dall’intelligenza artificiale e ottimizzato per lo streaming video veloce. La sua peculiarità? Una sorprendente facilità nel trovare e organizzare contenuti piratati per una visione apparentemente perfetta. Ma dietro questa comodità si nasconde un lato oscuro.
Internet ha spalancato le porte all’intrattenimento video, con una miriade di piattaforme legali che sfornano novità settimanali. Eppure, questa abbondanza porta con sé un dilemma: il costo crescente di sottoscrivere molteplici abbonamenti mensili. Così, il mercato nero dello streaming pirata continua a prosperare, sfidando gli sforzi di Hollywood e dei detentori di copyright. E a volte, nuove “minacce” spuntano dove meno te lo aspetti.
Un browser nato per la pirateria?
L’app Seekee ha recentemente catturato l’attenzione, soprattutto sui social media, per la sua incredibile efficacia nell’accedere a contenuti pirata. Si autodefinisce un browser veloce, sicuro e dotato di intelligenza artificiale. Ma al di là delle promesse tecniche, il vero “plus” sembra essere l’accesso diretto all’intrattenimento con un semplice tocco sulle schede “film e serie” e “anime”.

Queste sezioni offrono una panoramica dei contenuti di tendenza, pronti per essere riprodotti immediatamente. Sebbene non ci siano indicazioni che Seekee ospiti direttamente i video, i link a fonti pirata esterne sono presentati in modo incredibilmente intuitivo.
Trovare alternative legali, al contrario, è una vera caccia al tesoro. Cercando “The Last of Us”, abbiamo dovuto scorrere un’interminabile lista di fonti illegali prima di scovare i link a Wikipedia e IMDb. Per scrupolo, gli utenti possono anche consultare le offerte delle piattaforme di streaming ufficiali come Netflix, Prime Video e Max, ma questi link non godono certo della stessa visibilità.
I video testati venivano riprodotti in streaming dal misterioso dominio h5.swplayer.com e simili. Oltre alla lingua originale e ai sottotitoli, molti contenuti offrono anche tracce audio in portoghese e spagnolo, il che potrebbe spiegare la popolarità dell’app in America Latina, come evidenziato dai social media e dalla stampa locale.
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Sparita da Google Play, resiste su iOS
Al momento della stesura di questo articolo, Seekee vantava cinque milioni di download sul Google Play Store, la maggior parte concentrati nell’ultimo mese. Tuttavia, questa improvvisa notorietà potrebbe essersi rivelata fatale: l’app è stata rimossa senza spiegazioni, probabilmente a seguito di segnalazioni per violazione del copyright. Le versioni APK, tuttavia, continuano a circolare.

Sorprendentemente, Seekee è ancora disponibile sull’App Store iOS, presentandosi come un browser veloce e sicuro con ricerca intelligente, creazione AI ed elaborazione multimediale, includendo le famigerate opzioni di streaming. “Cerca facilmente film e risorse TV su tutta la rete e ottieni risultati accurati e affidabili. Con un’ampia libreria aggiornata quotidianamente, puoi accedere senza problemi all’intrattenimento sempre e ovunque”, recita la descrizione.

L’app è pubblicata dalla cinese Xiji Information Technology Co., Ltd, che dispone anche di un sito web con informativa sulla privacy e termini d’uso. Abbiamo contattato l’azienda per chiarimenti sulla sua “offerta” unica, ma non abbiamo ricevuto risposta.
Il prezzo nascosto: i tuoi dati
Oltre alle evidenti questioni legate al copyright, l’utilizzo di app sviluppate da entità sconosciute comporta sempre dei rischi. In questo caso, l’informativa sulla privacy di Seekee rivela una raccolta di dati incredibilmente estesa, tra cui:
ID pubblicitari, cookie, identificatori, indirizzi IP, ID dei social media e immagini del profilo, IMEI/OAID, numeri GAID, numeri IMSI, indirizzi MAC, numeri di serie, versioni e tipi di sistema, versioni ROM, versioni Android, ID Android, ID Space, operatore e regione della scheda SIM, informazioni di visualizzazione dello schermo, nome del modello del dispositivo, ora di attivazione, operatore di rete, tipo di connessione, dettagli hardware, canali di vendita, dati della CPU, informazioni di archiviazione, utilizzo della batteria, risoluzione dello schermo, temperatura, modello della fotocamera e frequenza di riattivazione/sblocco.
E questa è solo una selezione parziale!
Sebbene molte app adottino pratiche di raccolta dati così invasive, ciò non le rende meno preoccupanti. In questo caso, la “gratuità” dell’app potrebbe avere una spiegazione fin troppo chiara: il prodotto sei tu e i tuoi dati.
Non è una novità che app di questo tipo, con l’aiuto dei social media, attirino milioni di utenti. Tuttavia, chi si lascia sedurre dalla promessa di intrattenimento gratuito dovrebbe essere consapevole dei potenziali rischi e compromessi, soprattutto quando non viene bombardato da pubblicità. Alla fine, qualcuno guadagna da Seekee. Ma di certo non sono coloro che creano i film, le serie TV e gli anime che l’app “facilita” nel trovare. I veri beneficiari sono figure oscure, situate in una terra molto, molto lontana.
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