Serie A gratis su YouTube in Asia: il flop clamoroso dopo appena mezz’ora
La grande mossa della Lega Serie A per conquistare nuovi tifosi in Asia si è trasformata in un pasticcio colossale. L’idea era semplice: trasmettere le partite gratis su YouTube in paesi come Afghanistan, Maldive, Nepal, Pakistan, Sri Lanka e Singapore, mercati in cui nessuno aveva comprato i diritti televisivi. Ma il sogno è durato meno di una partita.
Durante Cagliari–Parma, lo streaming si è interrotto clamorosamente all’intervallo. Dopo i primi 45 minuti, il segnale è stato spento e, come se non bastasse, tutte le immagini promozionali diffuse dalla Lega sono state cancellate nel giro di poche ore. Un silenzio che sa tanto di imbarazzo.
VPN, geoblock e diritti: cosa è andato storto?
Le ipotesi si rincorrono. Secondo alcuni, la Lega si sarebbe accorta che lo streaming non era limitato ai soli paesi selezionati: decine di migliaia di utenti da tutto il mondo, grazie alle VPN, stavano approfittando della diretta gratuita. Un buco nero nella gestione del geoblock di YouTube.
Altri parlano di problemi ben più concreti legati ai diritti televisivi. In poche parole, trasmettere in chiaro su YouTube avrebbe rischiato di creare conflitti con broadcaster e piattaforme che pagano cifre milionarie per le esclusive.
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Il ripiego su DAZN
Fatto sta che la Lega ha fatto dietrofront in fretta e furia. Le partite ora vengono trasmesse tramite l’app di DAZN, sempre gratis ma con un controllo molto più rigido su geolocalizzazione e creazione degli account. Insomma, addio esperimento aperto e “popolare”: si torna nel recinto delle piattaforme.
Il silenzio della Lega
Nessuna spiegazione ufficiale. Anzi, tutto ciò che ricordava l’iniziativa – post social, grafiche e comunicati – è stato rimosso come se non fosse mai esistito. Un autogol comunicativo che rischia di lasciare un segno: invece di conquistare i tifosi asiatici, la Serie A si è ritrovata al centro dell’ennesimo scivolone digitale.
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