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Sony perde la causa contro Datel: l’uso dei dati RAM non è violazione di copyright

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La Corte di giustizia dell’Unione Europea ha emesso una sentenza storica a favore di Datel, la società nota per il suo dispositivo di cheat per videogiochi, Action Replay. Per oltre un decennio, Sony ha sostenuto che la modifica del codice generato dai suoi giochi costituisse una violazione del copyright. Tuttavia, la CGUE ha stabilito che non c’è stata alcuna violazione dei diritti di Sony, poiché Action Replay modifica solo i valori nella RAM senza alterare il codice sorgente.

Una lunga battaglia legale

La disputa legale tra Sony Entertainment Interactive e Datel si protrae da più di dieci anni. Sony ha cercato di fermare la vendita di prodotti come Action Replay e Tilt FX, che permettono agli utenti della console PSP di modificare il gameplay, ottenendo vantaggi come “vite” extra.

Sony ha argomentato che il software di Datel interferisce con il “flusso di programma” dei suoi giochi, creando opere derivate non autorizzate. Nel 2012, il Landgericht Hamburg ha parzialmente accolto le richieste di Sony, ma nel 2021 l’Oberlandesgericht Hamburg ha ribaltato la sentenza, respingendo integralmente l’azione di Sony. Il successivo ricorso al Bundesgerichtshof ha portato a una sospensione del procedimento, con la questione deferita alla CGUE per una pronuncia pregiudiziale.

La sentenza della CGUE

Il 25 aprile 2024, l’avvocato generale Szpunar ha presentato la sua opinione, spiegando che Action Replay modifica solo le variabili nella RAM della PSP, che non sono protette da copyright. Secondo Szpunar, queste variabili non soddisfano il criterio di originalità e non esistevano al momento della creazione del codice del gioco.

Mercoledì, la CGUE ha emesso la sua sentenza, confermando la posizione di Datel. La Corte ha notato che le variabili modificate dai prodotti Datel non rientrano nella protezione offerta dalla direttiva sulla tutela giuridica dei programmi per computer. “Il contenuto dei dati variabili trasferiti da un programma nella RAM non consente la riproduzione o la creazione successiva di tale programma”, ha affermato la Corte.

Implicazioni della sentenza

La sentenza chiarisce che Sony non può impedire a Datel di commercializzare i suoi dispositivi e software cheat. La direttiva non consente al titolare di vietare la vendita di software che modifica solo variabili temporaneamente trasferite nella RAM di una console di gioco.

Questa decisione segna un importante chiarimento sui limiti della protezione del diritto d’autore riguardo al codice sorgente e oggetto, creando uno spazio in cui i dati generati dal software possono essere modificati senza incorrere in azioni legali.

Il futuro di Datel

Resta da vedere cosa significhi questa vittoria per Datel, che continua a vendere prodotti innovativi, come il CatShark, progettato per contrastare i furti di marmitte catalitiche nel Regno Unito. Inoltre, il WiFi Commander dell’azienda, indossabile come un normale orologio, è in grado di lanciare attacchi deauth su reti wireless vicine, sempre per motivi legali, naturalmente.

Con questa sentenza, Datel si prepara a navigare in un panorama legale rinnovato, dove le possibilità di innovazione e creatività sono ora più ampie.

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