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Stop ai download illegali: l’Italia blocca i siti di stream-ripping

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La battaglia contro la pirateria musicale in Italia ha fatto un nuovo passo avanti. L’AGCOM, l’autorità garante per le comunicazioni, ha disposto il blocco di numerosi siti web che permettevano di scaricare illegalmente musica da piattaforme come YouTube.

Questi siti, noti come “stream-ripper“, permettevano agli utenti di scaricare gratuitamente brani musicali protetti da copyright, danneggiando così l’industria musicale. La pratica dello stream-ripping è in forte crescita in Italia e rappresenta una grave minaccia per gli artisti e le case discografiche.

Tra i siti bloccati troviamo nomi noti come YTMP3, downmp3 e molti altri. Questi siti, spesso imitati e riproposti con domini diversi, attiravano milioni di visitatori ogni settimana, sottraendo importanti introiti all’industria musicale.

Perché bloccare questi siti?

  • Tutela degli artisti: I blocchi permettono agli artisti di essere remunerati per il loro lavoro e incentivano la creazione di nuova musica.
  • Sostegno all’industria musicale: L’industria musicale italiana, duramente colpita dalla pirateria, può così investire di più nella produzione e promozione di nuovi talenti.
  • Promozione della legalità: I blocchi scoraggiano l’uso di contenuti illegali e promuovono l’utilizzo di piattaforme musicali legali.
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Quali sono le conseguenze per gli utenti?

Gli utenti che utilizzavano questi siti per scaricare musica illegalmente dovranno ora rivolgersi a piattaforme legali come Spotify, Apple Music o Deezer per ascoltare la loro musica preferita. Queste piattaforme offrono un catalogo vastissimo di brani, playlist personalizzate e la possibilità di ascoltare musica offline.

La decisione dell’AGCOM rappresenta un importante passo avanti nella lotta alla pirateria musicale in Italia. Tuttavia, la battaglia è ancora lunga e complessa. I gestori di questi siti potrebbero cercare di aggirare i blocchi utilizzando nuovi domini o tecniche di offuscamento.

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