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Svolta inquietante: l’IA in grado di progettare armi biologiche

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Secondo il biochimico ed ex ispettore delle armi delle Nazioni Unite Rocco Casagrande, l’intelligenza artificiale potrebbe essere sfruttata dai terroristi per aiutarli a identificare agenti biologici e creare armi biologiche.

Dopo aver testato il chatbot Claude, Casagrande ha espresso preoccupazione ai funzionari della Casa Bianca riguardo al fatto che questi sistemi di IA conversazionale potrebbero essere utilizzati per assistere nello sviluppo di armi biologiche. L’esperto ha spiegato che le reti neurali impiegate nei chatbot possono aiutare i terroristi a individuare più facilmente gli agenti biologici, aumentando così il rischio di proliferazione di tali armi.

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“E se ogni terrorista avesse il suo piccolo scienziato?”, ha dichiarato Casagrande, sottolineando le potenziali implicazioni preoccupanti.

Precedentemente, anche il capo dell’Australian Security Intelligence Service, Mike Burgess, aveva avvertito che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale potrebbe portare a un aumento delle capacità dei nemici, con conseguente intensificazione dello spionaggio e della diffusione di disinformazione.

Questi avvertimenti sottolineano la necessità di una attenta regolamentazione e sorveglianza sull’utilizzo dell’IA, al fine di prevenire il suo potenziale abuso a fini criminali o terroristici.

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