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The Guardian chiede l’arresto di Musk per disinformazione su X

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La gestione della piattaforma di social media X (ex Twitter) da parte di Elon Musk continua a generare polemiche. Robert Reich, editorialista di The Guardian, chiede che le autorità di regolamentazione di tutto il mondo “minaccino” Musk “di arresto” a meno che non si conformi a determinate richieste.

Reich ha delineato sei strategie che il pubblico e il governo possono adottare per “tenere a freno” Elon Musk.

Innanzitutto, propone di boicottare Tesla. Secondo Reich, le auto Tesla non solo sono pericolose e troppo costose, ma rappresentano anche un cattivo investimento. A suo avviso, gran parte del successo dell’azienda è dovuto ai sussidi dei contribuenti statunitensi. Infatti, un recente sondaggio ha rivelato che un terzo dei britannici sarebbe meno propenso ad acquistare una Tesla a causa del comportamento di Musk.

Un’altra idea di Reich è quella di boicottare la pubblicità su X, l’ex Twitter. Invita le aziende a ritirare i propri annunci per impedire a Musk di permettere la diffusione di discorsi conservatori sulla piattaforma. A tal fine, una coalizione di inserzionisti sta cercando di unirsi per contrastare Musk, portando la situazione verso una possibile causa antitrust.

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Reich non si ferma qui e propone anche di minacciare l’arresto di Musk. Suggerisce che dovrebbe essere arrestato per aver “diffuso menzogne e odio su X”, richiamando alla memoria il caso del CEO di Telegram, Pavel Durov, che è stato arrestato in Francia.

Inoltre, Reich ritiene che la Federal Trade Commission (FTC) dovrebbe intervenire per far rispettare le regole. Sostiene che i diritti di libertà di parola di Musk, garantiti dal Primo Emendamento, non dovrebbero prevalere sull’interesse pubblico. Cita una recente sentenza della Corte Suprema che consente alle agenzie federali di esercitare pressione sulle piattaforme di social media per rimuovere la disinformazione.

Reich chiede anche che il governo degli Stati Uniti rescinda i contratti con Musk, a partire da quelli legati a SpaceX. Secondo lui, senza i fondi dei contribuenti, le aziende di Musk potrebbero trovarsi in difficoltà finanziarie.

Infine, si oppone alle proteste universitarie a favore della Palestina, sostenendo che la libertà di parola dovrebbe avere dei limiti. Secondo Reich, espressioni che possono risultare offensive nei confronti del popolo ebraico non dovrebbero essere tollerate.

In questo modo, Reich delinea un approccio multisfacettato per affrontare le problematiche legate a Musk e alle sue aziende, ma in realtà, sappiamo benissimo che questo è solo l’ennesimo attacco nei confronti della libertà di parola e dell’informazione indipendente.

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