TikTok sotto accusa: boom di localizzatori GPS per spiare partner venduti nel suo shop

Un nuovo scandalo travolge TikTok. Sulla sua piattaforma di e-commerce integrata stanno esplodendo le vendite di localizzatori GPS promossi in video che incitano apertamente alla sorveglianza illegale dei partner.
Secondo quanto riportato da 404 Media, questi video hanno già totalizzato milioni di visualizzazioni, mentre le vendite dei dispositivi superano le 100mila unità.
I video virali che insegnano a spiare
Tra i contenuti più inquietanti c’è un video con oltre 5 milioni di visualizzazioni, che suggerisce di piazzare un localizzatore sull’auto di una ragazza “se dice di essere con le amiche”. La clip mostra addirittura dove nascondere il dispositivo: sotto il sedile, nel bagagliaio o persino nel cofano.
A convincere gli utenti è il presunto vantaggio rispetto agli Apple AirTag: questi tracker, secondo i promotori, non emettono suoni, non inviano notifiche e restano invisibili alla vittima.
Le false promesse dei venditori
Molti di questi prodotti vengono presentati come dotati di SIM integrata, in grado di garantire un tracciamento globale indipendente da Bluetooth o Wi-Fi. Ma la realtà è diversa.
Diversi modelli pubblicizzati sono certificati per funzionare con la rete “Trova il mio” di Apple. In pratica, ciò li rende rilevabili: i dispositivi sono obbligati a inviare segnali sonori e notifiche quando seguono una persona che non è il proprietario. Esattamente l’opposto di quanto dichiarano i video virali.

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Apple, inoltre, ribadisce chiaramente che i suoi dispositivi non devono mai essere usati per tracciare persone o proprietà senza consenso, ricordando che in molti Paesi questa pratica può configurarsi come reato contro la privacy.
TikTok ignora (in parte) le proprie regole
TikTok vieta espressamente contenuti che promuovono violenza, minacce o attività criminali. Eppure, stando a 404 Media, solo una parte di questi video è stata rimossa dopo le segnalazioni dei giornalisti.
Gli altri continuano a circolare indisturbati, macinando visualizzazioni e alimentando le vendite dei localizzatori nel TikTok Shop, dove costano appena 10 dollari.
Come se non bastasse, la piattaforma ospita anche video-istruzioni che spiegano come installare microfoni nascosti nelle auto, un’ulteriore violazione delle proprie regole.
La deriva pericolosa
Quello che sta accadendo mostra ancora una volta i limiti del sistema di controllo dei contenuti su TikTok. Non si tratta più solo di balletti e challenge virali: ora l’app viene accusata di ospitare e persino incentivare pratiche di sorveglianza illegale e abusi della privacy.
La domanda è inevitabile: quanto ancora può tollerare TikTok che il suo shop diventi terreno fertile per chi vuole spiare, controllare e violare la vita altrui?
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