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TikTok taglia centinaia di posti nel Regno Unito e scommette tutto sull’intelligenza artificiale

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TikTok si prepara a una svolta epocale: centinaia di dipendenti del team di fiducia e sicurezza a Londra rischiano il posto, mentre la piattaforma decide di affidare sempre più la moderazione dei contenuti a sistemi di intelligenza artificiale. Una decisione che arriva proprio nel momento in cui il Regno Unito stringe la morsa con la nuova Online Safety Act, la legge che impone alle big tech controlli più severi e rimozioni rapide dei contenuti dannosi.

Londra perde il cuore della moderazione

Secondo quanto riportato dal Financial Times, i dipendenti londinesi hanno ricevuto una comunicazione interna che annuncia lo stop alle attività di moderazione e controllo qualità nel Regno Unito. Le funzioni verranno spostate in altri hub europei – principalmente Dublino e Lisbona – e affidate a sistemi automatizzati, con l’obiettivo di “centralizzare l’esperienza” e tagliare i costi operativi.

Il sindacato CWU denuncia che circa 300 lavoratori solo a Londra potrebbero essere colpiti dai tagli. Una riunione interna convocata nei giorni scorsi ha confermato l’avvio della ristrutturazione. Non è un caso isolato: poche settimane fa TikTok aveva già chiuso il suo team di sicurezza a Berlino.

Pressione normativa e multe miliardarie

La mossa arriva in un momento delicato. Con la nuova legge britannica, le piattaforme devono rafforzare i sistemi di verifica dell’età e rimuovere in tempi rapidi contenuti pericolosi o illegali. Le sanzioni per chi non rispetta le regole sono durissime: fino a 18 milioni di sterline o il 10% del fatturato globale.

Proprio per adeguarsi, TikTok ha introdotto a luglio nuove tecnologie di riconoscimento basate sul machine learning, capaci di stimare l’età degli utenti in base ai comportamenti in app.

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Numeri in crescita, ma tagli pesanti

Paradossalmente, i licenziamenti arrivano mentre i conti in Europa sorridono. Nel 2024 i ricavi di TikTok sono cresciuti del 38%, toccando i 6,3 miliardi di dollari, mentre le perdite prima delle tasse sono scese a 485 milioni, contro gli 1,4 miliardi dell’anno precedente. Nonostante questi progressi, ByteDance spinge su un piano di “ottimizzazione dei costi” che mette l’IA al centro delle strategie.

Una moderazione sempre più algoritmica

TikTok non è sola: anche Meta e YouTube stanno puntando sull’intelligenza artificiale per individuare contenuti violenti, linguaggi tossici o pericolosi, e rafforzare i controlli di età. La differenza, in questo caso, è l’ampiezza dei tagli e il tempismo con cui arrivano, proprio quando la legge britannica richiede più responsabilità umana nella gestione dei contenuti.

Sindacati e osservatori avvertono: l’IA non coglie i dettagli culturali e contestuali come fanno i moderatori in carne e ossa. E questo potrebbe aprire la strada a nuovi rischi, lasciando passare contenuti dannosi sotto la patina della velocità e dell’efficienza algoritmica.

Con questa mossa, TikTok lancia un chiaro messaggio: il futuro della moderazione sarà sempre meno umano e sempre più nelle mani dell’intelligenza artificiale.

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