Trump minaccia dazi del 25% su Apple: “Smettetela di produrre all’estero!”

Scintille tra Donald Trump e Apple. L’ex presidente degli Stati Uniti, in piena campagna elettorale, ha lanciato una nuova provocazione su Truth Social: se Apple non riporterà la produzione degli iPhone sul suolo americano, scatteranno dazi del 25%. La notizia, riportata da Bloomberg, ha subito agitato i mercati.

Il colosso di Cupertino ha visto le sue azioni precipitare del 4%, mentre i futures del Nasdaq 100 hanno toccato i minimi giornalieri. E tutto per un post di poche righe.

Trump ha dichiarato di aver discusso direttamente con Tim Cook, CEO di Apple, durante un recente incontro in Qatar, dove avrebbe ribadito le sue aspettative: “gli iPhone devono tornare a essere americani”.

Ad oggi, la produzione degli iPhone è suddivisa tra Cina, India e Vietnam. La Cina resta il cuore pulsante della catena produttiva, ma l’India sta guadagnando terreno: nel solo 2024, Apple è riuscita ad aumentare del 60% la produzione nel paese. Gli stabilimenti indiani coprono ormai il 20% della produzione globale.

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Dopo il colloquio con Trump, Apple ha confermato la volontà di rafforzare la produzione interna. Ma, almeno per ora, si tratta solo di intenzioni: nessuna azione concreta è ancora stata avviata.

Eppure, qualcosa si muove: a febbraio 2025, Apple ha annunciato un maxi-investimento da 500 miliardi di dollari nell’economia americana e la creazione di 20.000 nuovi posti di lavoro. Parte dei fondi servirà per costruire in Texas un nuovo stabilimento dedicato alla produzione di server per l’intelligenza artificiale.

Gli USA restano fondamentali per l’azienda di Tim Cook: a fine 2024, rappresentavano circa un terzo del fatturato globale di Apple. Non sorprende, quindi, che Cupertino stia valutando con attenzione ogni mossa, cercando di bilanciare le pressioni politiche con la propria strategia industriale.

Fonte

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