Un milione di dollari per chi cracca Knox Vault: la sfida di Samsung agli hacker etici
In un audace sforzo per rafforzare la sicurezza dei suoi dispositivi, Samsung Electronics ha annunciato una ricompensa di 1 milione di dollari per chiunque riesca a identificare e sfruttare con successo le vulnerabilità di sicurezza nel suo processore e nell’offerta di storage Knox Vault.
Knox Vault, basato sulla protezione fornita da TrustZone, è il Trusted Execution Environment (TEE) progettato da Samsung per salvaguardare informazioni sensibili come password, dati biometrici e chiavi crittografiche. A differenza di TrustZone, che opera insieme ad Android sul processore applicativo principale, Knox Vault funziona in modo indipendente dal processore primario che esegue il sistema operativo Android.
Attraverso il suo portale di sicurezza ufficiale, Samsung ha rivelato l’esistenza di una vulnerabilità che colpisce una gamma dei suoi dispositivi mobili. Secondo le informazioni fornite, questa falla di sicurezza potrebbe potenzialmente consentire l’accesso non autorizzato a dati sensibili o concedere autorizzazioni elevate in determinate condizioni.
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La sostanziosa ricompensa di 1 milione di dollari fa parte degli sforzi estesi di Samsung per coinvolgere la comunità globale della sicurezza informatica. L’azienda è particolarmente interessata a vedere una dimostrazione concreta della vulnerabilità sfruttata in un ambiente controllato. Per qualificarsi per il premio, i partecipanti dovranno fornire un rapporto dettagliato e una prova di concetto, assicurando che l’exploit rispetti i parametri stabiliti dal team di sicurezza di Samsung.
Per ottenere la ricompensa, i cacciatori di bug dovranno dimostrare di aver sfruttato un metodo zero-click per entrare in un telefono Galaxy S o Z come utente non privilegiato e di aver ottenuto accesso alle credenziali archiviate in Knox Vault.
Questa iniziativa di Samsung si inserisce in una tendenza più ampia tra le aziende tecnologiche che si affidano sempre più ai programmi bug bounty per identificare e risolvere le vulnerabilità di sicurezza. Tali programmi si sono dimostrati efficaci nell’incentivare ricercatori ed hacker etici a collaborare con le aziende per rafforzare i loro sistemi.
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