Un nuovo dispositivo riduce del 90% il rischio di contrarre virus negli ambienti chiusi

Immagina un dispositivo capace di ridurre di quasi il 90% la possibilità di contrarre un virus mentre parli, studi o lavori in una stanza chiusa.
Non è fantascienza, né l’ennesimo purificatore d’aria “miracoloso”: è una tecnologia reale appena presentata da un team di ingegneri canadesi dell’UBC Okanagan, e potrebbe cambiare per sempre il modo in cui gestiamo la qualità dell’aria negli spazi condivisi.
Il segreto della nuova tecnologia: catturare l’aria contaminata prima che si diffonda
Il concetto alla base è tanto semplice quanto rivoluzionario: intercettare gli aerosol espirati prima ancora che si disperdano nella stanza.
Gli scienziati lo chiamano flusso d’aria “induzione-rimozione”.
In pratica:
- l’aria che circonda la persona viene guidata e modellata dal dispositivo;
- gli aerosol potenzialmente infetti vengono immediatamente risucchiati verso una zona di filtrazione locale;
- il virus non ha il tempo di diffondersi nell’ambiente.
È una sorta di “bolla d’aria protettiva” attiva, fatta per gli ambienti dove la distanza di sicurezza semplicemente non è possibile.

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I risultati dei test parlano chiaro
Durante gli esperimenti, i ricercatori hanno simulato una normale conversazione di 30 minuti in un ambiente chiuso.
Ecco cosa hanno scoperto:
- Con il nuovo dispositivo: probabilità di infezione 9,5%
- Con la ventilazione personale standard: 47,6%
- Con la sua versione modificata: 38%
- Con la ventilazione tradizionale di una stanza: 91%
È un salto enorme.
Una riduzione così drastica del rischio — dal 91% al 9,5% — non era mai stata osservata con nessuna tecnologia portatile precedente.
Dove potrà essere utilizzato
Il prototipo è stato progettato pensando agli spazi dove il contatto ravvicinato è inevitabile:
- studi medici e sale d’attesa
- aule scolastiche e universitarie
- uffici open space
- laboratori
- ambienti pubblici durante la stagione influenzale
In pratica, ovunque trascorriamo del tempo in compagnia di altre persone in uno spazio chiuso.
Il prossimo passo: test nel mondo reale
Il team canadese ora vuole portare il dispositivo fuori dal laboratorio:
- testarlo in condizioni reali,
- ottimizzarlo per stanze più grandi,
- perfezionare la tecnologia di cattura degli aerosol,
- sviluppare versioni commerciali per il mercato professionale e, in futuro, domestico.
Se i risultati verranno confermati anche sul campo, potremmo trovarci davanti a una delle innovazioni più importanti per la sicurezza sanitaria degli ultimi anni.
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