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Un nuovo sensore predice il rigetto di un organo trapiantato [VIDEO]

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I ricercatori della Northwestern University hanno creato un biosensore in grado di monitorare continuamente le condizioni di un organo trapiantato. Il dispositivo è in grado di rilevare sottili variazioni di temperatura che potrebbero indicare un rigetto, consentendo un intervento precoce e potenzialmente evitando la perdita dell’organo trapiantato.

Il sensore è largo solo 0,3 cm, lungo 0,7 cm e spesso 220 micron, il che lo rende abbastanza piccolo da poter essere impiantato nel corpo. Contiene un termometro ad alta sensibilità in grado di rilevare variazioni di temperatura di appena 0,004 gradi Celsius. Il dispositivo misura anche il flusso sanguigno, ma secondo i ricercatori la temperatura è un miglior predittore del rigetto.

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Durante gli esperimenti condotti su topi con reni trapiantati, il sensore è stato in grado di rilevare le variazioni di temperatura fino a due giorni prima che si verificasse il rigetto. Negli animali non sottoposti a terapia immunosoppressiva, le variazioni di temperatura sono state rilevate tre settimane prima del rigetto. Quando si è verificato il rigetto, la temperatura locale dell’organo trapiantato è aumentata in media di 0,6 gradi Celsius.

Il dispositivo utilizza il Bluetooth per trasmettere dati in modalità wireless a dispositivi esterni ed è alimentato da una batteria in miniatura. I ricercatori stanno studiando il modo di ricaricare la batteria utilizzando un “cerotto” che potrebbe essere applicato sulla pelle, consentendo potenzialmente al sensore di durare tutta la vita.

Il sensore ha il potenziale per rivoluzionare i trapianti d’organo fornendo una diagnosi precoce del rigetto, consentendo un intervento tempestivo e potenzialmente evitando la perdita dell’organo trapiantato.

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