Un tablet Xiaomi inizia a fumare mentre un bambino lo usa a letto: il video che fa discutere

Quella che doveva essere una scena del tutto normale — un bambino a letto, un video in riproduzione, il silenzio di una sera qualunque — si è trasformata in pochi secondi in un episodio che ha fatto il giro del web. In Cina, un tablet Xiaomi Pad 7 Pro ha improvvisamente iniziato a fumare mentre veniva utilizzato da un bambino, generando panico in casa e sollevando nuove domande sulla sicurezza dei dispositivi elettronici, soprattutto quando finiscono nelle mani dei più piccoli.
L’incidente è avvenuto il 12 dicembre all’interno di un appartamento residenziale ed è stato documentato in un video poi diffuso dal portale MT. Le immagini sono chiare e difficili da ignorare: non c’è alcun segnale di allarme nei momenti precedenti, nessun uso improprio, nessuna situazione estrema. Tutto sembra perfettamente nella norma. Ed è proprio questo l’aspetto più inquietante.
Nel filmato si vede il bambino sdraiato sul letto mentre guarda un video sul tablet, fissato a un supporto. All’improvviso si sente un botto secco, seguito quasi immediatamente dalla fuoriuscita di un fumo denso dalla scocca del dispositivo. Il bambino reagisce d’istinto, spinge via il tablet e scappa dalla stanza, mentre l’aria si riempie rapidamente di fumo.
La scena dura pochi secondi, ma basta a trasmettere una sensazione di pericolo reale. Non si tratta di un semplice surriscaldamento o di un blocco software: qui parliamo di un dispositivo che, senza preavviso, mostra un comportamento potenzialmente pericoloso in un contesto domestico comune.
Gli adulti presenti in casa intervengono rapidamente, scollegando il tablet dalla rete elettrica e riuscendo così a evitare conseguenze peggiori. Fortunatamente non si registrano feriti e l’episodio non degenera in un incendio, ma lo spavento resta. E resta soprattutto una domanda: come può accadere una cosa del genere in condizioni apparentemente normali?
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Nessuna condizione estrema, nessun uso anomalo
Secondo quanto riportato, il tablet veniva utilizzato nel pieno rispetto delle condizioni operative standard. L’ambiente era chiuso, a temperatura ambiente, senza esposizione a fonti di calore esterne o altri fattori anomali. Il dispositivo non risultava danneggiato, né sottoposto a stress particolari. In altre parole, era una situazione identica a quella che si verifica ogni giorno in milioni di abitazioni.
Questo dettaglio rende l’episodio particolarmente delicato. Quando un dispositivo elettronico mostra un malfunzionamento in condizioni estreme, il problema può essere facilmente attribuito a un uso improprio. Qui, invece, non c’è alcuna spiegazione immediata, ed è proprio questo a preoccupare.
Al momento della diffusione della notizia, Xiaomi non aveva rilasciato alcun commento ufficiale sull’accaduto. Nessuna spiegazione tecnica, nessuna presa di posizione pubblica, nessuna indicazione su eventuali verifiche in corso. Un silenzio che, inevitabilmente, alimenta dubbi e interrogativi, soprattutto considerando che l’episodio coinvolge un bambino.
Un precedente che riaccende i riflettori sulla sicurezza
Questo non è un caso isolato che emerge dal nulla. Circa tre mesi fa, sempre in Cina, uno smartphone Xiaomi 13 aveva preso fuoco in circostanze simili. Secondo i media locali, il dispositivo sarebbe esploso mentre un bambino stava guardando un video, provocando lesioni alle mani. Due episodi distinti, due dispositivi diversi, ma un elemento in comune che non può essere ignorato.
Senza trarre conclusioni affrettate, è evidente che questi eventi riaccendono il dibattito sulla sicurezza delle batterie, sulla gestione termica e sui controlli di qualità dei dispositivi di largo consumo. Tablet e smartphone sono ormai oggetti quotidiani, spesso affidati ai bambini senza particolari timori, proprio perché percepiti come sicuri.
Eppure, episodi come questo ricordano che l’elettronica non è mai priva di rischi, soprattutto quando entra in gioco l’energia elettrica e la gestione delle batterie al litio. Un singolo caso può essere un’anomalia, ma più episodi ravvicinati iniziano a delineare un quadro che merita attenzione.
In attesa di chiarimenti ufficiali, resta il fatto che un normale momento di intrattenimento domestico si è trasformato in un evento potenzialmente pericoloso. E quando a essere coinvolti sono dei bambini, la soglia di tolleranza dovrebbe essere zero.
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