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Un’arma aliena si dirige verso la terra: allarme cosmico o eccesso di fantasia?

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Un gigantesco corpo proveniente dallo spazio profondo sta attraversando il nostro sistema solare. Potrebbe essere un fenomeno naturale. Oppure — se dobbiamo credere all’astrofisico di Harvard Avi Loeb — una sorta di “proiettile cosmico” guidato da civiltà extraterrestri e diretto verso la Terra. Un’ipotesi che sembra uscita da un film di fantascienza, ma che Loeb sostiene con una serietà disarmante.

L’oggetto in questione si chiama 3I/ATLAS: 20 chilometri di diametro, orbita retrograda improbabile e una traiettoria che Loeb definisce “sospettosamente precisa.” Nel suo articolo sottoposto a peer review — titolato con poca modestia “Is the Interstellar Object 3I/ATLAS Alien Technology?” — l’ex capo del dipartimento di astronomia di Harvard suggerisce che l’oggetto potrebbe usare la forza gravitazionale del Sole come mascheramento per un avvicinamento controllato alla Terra.

Scetticismo necessario

Per i fan delle teorie più estreme Loeb è già un nome noto: è lo stesso scienziato che nel 2017 ipotizzò che ‘Oumuamua, il primo oggetto interstellare mai osservato, potesse essere una vela solare aliena. Da allora, la sua figura divide il mondo scientifico: visionario coraggioso per alcuni, provocatore ossessionato dagli alieni per altri.

Con 3I/ATLAS la storia si ripete. Da un lato astronomi che liquidano l’allarme come speculazione infondata; dall’altro ricercatori che riconoscono anomalie reali nella traiettoria dell’oggetto. Loeb elenca vari segnali inquietanti:

  • Traiettoria “pianificata” per sorvoli ravvicinati di più pianeti, inclusa la Terra
  • Possibile “Cavallo di Troia” cosmico, apparentemente innocuo ma con potenziale ostile
  • Richiami apocalittici, dalle profezie bibliche ai timori di falsi allarmi globali
  • Finestra temporale sospetta: arrivo nel sistema interno previsto per dicembre 2025

Non manca chi ironizza, ma l’impatto mediatico è inevitabile: si parla di una massa stimata intorno ai 33 miliardi di tonnellate — di gran lunga più grande di qualsiasi visitatore interstellare mai rilevato.

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Loeb cita particolari anomali che, a suo dire, sfidano la spiegazione naturale:

  • Presenza di anticoda, fenomeno raro nelle comete
  • Emissioni di nichel tetracarbonile, composto tipicamente industriale sulla Terra
  • Accelerazione non gravitazionale, possibile propulsione artificiale
  • Presunta decelerazione controllata, forse per “parcheggiare” tra Marte e Giove

A sostegno della prudenza, Loeb ricorre a una metafora piuttosto teatrale: “È un appuntamento al buio con potenziale mortale: di solito presumi che chi incontri sia amichevole… ma esistono anche i serial killer.”

Per ora, NASA rassicura: nessun pericolo immediato. Tuttavia, l’International Asteroid Warning Network ha avviato un monitoraggio d’emergenza, segnale che la preoccupazione — almeno a livello operativo — non è del tutto assente.

La tempistica, poi, alimenta le teorie più oscure: tensioni globali, instabilità economica, esperimenti climatici, fratture geopolitiche. C’è chi teme che — vera o immaginaria — la minaccia possa essere sfruttata come leva politica per introdurre misure di controllo estreme. Uno scenario da “False Flag cosmico”, secondo i più sospettosi.

Una bufala in stile Nibiru?

Naturalmente, la scienza ufficiale non si lascia travolgere. Mark Norris, astrofisico della University of Central Lancashire, ridimensiona tutto: niente di così strano, niente prova di tecnologia aliena. Loeb, secondo Norris, rilegge fenomeni noti con una narrativa sensazionalistica.

Eppure, Loeb insiste: ignorare l’ipotesi sarebbe irresponsabile. Un rischio “a basso tasso di probabilità ma ad alto impatto,” come direbbero gli strateghi militari.

Per ora, il misterioso visitatore è nascosto dietro il Sole. A dicembre tornerà visibile e allora sarà possibile verificare se seguirà la sua orbita prevista oppure compirà una manovra che — se accadesse davvero — farebbe tremare molte convinzioni.

Alieno o naturale, minaccia o semplice roccia cosmica, 3I/ATLAS riporta al centro una domanda antica e scomoda: siamo davvero soli? E se non lo siamo… chi sta arrivando?

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