Vedere con la mente: l’intelligenza artificiale ricostruisce immagini dai pensieri

Il team di ricercatori dell’Università Radboud nei Paesi Bassi ha compiuto un passo avanti rivoluzionario nell’interfaccia cervello-computer (BCI). Utilizzando un’intelligenza artificiale, sono stati in grado di insegnare al computer a generare immagini basate sull’attività cerebrale.

Ma come funziona questo processo? L’intelligenza artificiale analizza i segnali cerebrali di un soggetto mentre guarda un’immagine e impara a riconoscere quali aree del cervello si attivano in risposta a determinati stimoli visivi. In seguito, è in grado di ricostruire l’immagine stessa, basandosi solo sui segnali cerebrali.

Per testare la loro tecnologia, i ricercatori hanno condotto due esperimenti. Nel primo, dei volontari sono stati sottoposti a una risonanza magnetica funzionale mentre guardavano immagini di volti. L’intelligenza artificiale ha analizzato i dati e ha generato immagini simili a quelle originali. Nel secondo esperimento, gli scienziati hanno registrato l’attività neurale di una scimmia mentre guardava immagini, dimostrando la capacità dell’intelligenza artificiale di interpretare segnali cerebrali anche da specie diverse.

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Le implicazioni di questa tecnologia sono molteplici. Potrebbe aiutare le persone con problemi di vista o cecità a vedere immagini ricostruite dai loro segnali cerebrali. Inoltre, potrebbe fornire nuovi strumenti per le persone con disabilità di comunicazione, permettendo loro di esprimersi attraverso immagini generate dal loro cervello. Inoltre, l’utilizzo di questa tecnologia potrebbe aiutare gli scienziati a studiare il funzionamento del cervello e il modo in cui elabora le informazioni visive.

In sintesi, la ricerca dell’Università Radboud rappresenta un importante traguardo nel campo dell’interfaccia cervello-computer, aprendo la strada a un futuro in cui la mente e la tecnologia si incontrano per migliorare la vita delle persone.

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