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Venditore di Fire TV Stick “pirata” condannato a due anni di prigione

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Il tribunale di York ha condannato un uomo di Halifax a due anni di prigione per aver venduto abbonamenti IPTV “pirata” caricati su Fire TV Stick. Le autorità e i titolari dei diritti sperano che questa sentenza serva da deterrente contro operazioni simili, anche se i grandi nomi di questo lucrativo mercato rimangono impuniti.

Vendere servizi di streaming pirata è considerato un reato grave nel Regno Unito, dove numerosi individui hanno ricevuto pene detentive di diversi anni. Lo scorso venerdì, un altro venditore è stato aggiunto a questa crescente lista. Sunny Kanda, 41 anni, di Wheatley, Halifax, è stato condannato a due anni di carcere per aver commercializzato Fire TV Stick modificati che fornivano accesso a flussi IPTV illegali.

La condanna non sorprende, poiché Kanda si era dichiarato colpevole di tre capi d’accusa: violazione della Copyright Designs and Patents Act del 1988, del Proceeds of Crime Act del 2002 e del Fraud Act del 2006. Le entrate “illegali” generate dalla sua operazione ammontano a circa 108.000 sterline (circa 130.000 euro) nell’arco di 18 mesi, arrecando danno a fornitori di streaming legittimi come Sky, BT Sport, Disney+ e Netflix.

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Queste informazioni sono state divulgate in un comunicato stampa da National Trading Standards e dal gruppo anti-pirateria FACT, entrambi soddisfatti dell’esito. Sperano che questa sentenza possa scoraggiare futuri reati simili. Un portavoce di Trading Standards ha dichiarato: “La sentenza di oggi è un importante promemoria per chi acquista e vende Fire TV Stick che la criminalità non paga; si tratta di una violazione della legge sul copyright e incoraggiamo tutti a segnalare casi sospetti al servizio di consulenza ai consumatori.”

Il comunicato è stato ripreso da diversi media, tra cui la BBC, che ha riportato i principali punti della vicenda. Tra questi, un investigatore sotto copertura di FACT si è unito a un gruppo Facebook privato di 3.900 membri dove venivano venduti i Fire TV Stick pirata.

Tuttavia, è importante notare che Kanda non gestiva un’intera operazione IPTV. In un post su Reddit del 2020, aveva espresso interesse a rebrandizzare un APK da rivendere come abbonamento. Questo è un modo comune in cui molti rivenditori “hobbysti” iniziano a operare.

Le applicazioni rebrandizzate possono essere utilizzate insieme a software dedicati per piattaforme IPTV, con utenti che portano i propri servizi da altri fornitori. Le tariffe mostrano ampie possibilità di profitto, poiché i piani vengono venduti a prezzi molto più alti.

Kanda, probabilmente con l’aiuto di altri, ha unito diversi servizi per vendere i suoi Fire TV Stick modificati con un notevole markup. Tra i suoi clienti c’era anche un investigatore di FACT, che ha portato alla sua arresto e condanna.

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Il numero di clienti della sua operazione non è stato reso noto, ma semplici calcoli suggeriscono che le entrate di 108.000 sterline corrispondano a circa 600 clienti che pagavano ciascuno 10 sterline al mese per 18 mesi. Un ex utente del servizio ha dichiarato di aver pagato 15 sterline al mese, il che potrebbe ridurre la media a 400 clienti.

Sebbene Kanda abbia infranto la legge, è chiaro che non fosse un “cervello” nel più ampio business IPTV pirata. Le informazioni pubbliche disponibili indicano che ha lavorato stabilmente per anni, ha una relazione seria e ha anche raccolto fondi per beneficenza.

Nonostante ciò, operando come rivenditore IPTV pirata, ha affrontato rischi significativi, culminati in una condanna a diversi anni di carcere. Mentre i titolari dei diritti sono soddisfatti della condanna, resta il fatto che i veri “cervelli” che guadagnano milioni al mese da queste operazioni continuano a operare indisturbati, pronti a sostituire i rivenditori come Kanda, dando vita a un ciclo che sembra ripetersi senza fine.

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