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Xiaomi licenzia due dirigenti chiave per combattere la corruzione

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L’azienda tecnologica cinese Xiaomi ha dimostrato il suo fermo impegno nella lotta alla corruzione, licenziando due figure chiave della sua attività internazionale.

Secondo quanto riportato da GizmoChina, Chen Bingxiu, ex general manager per l’America Latina, è stato colto nell’atto di ricevere tangenti, costosi regali e di partecipare a lussuosi intrattenimenti finanziati dai partner commerciali. Un altro top manager, Owen, ex general manager per l’Europa occidentale, è stato accusato di aver falsificato operazioni di outsourcing che includevano significativi investimenti finanziari.

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A seguito delle indagini, Chen Bingxiu è stato licenziato, privato delle opzioni su azioni e, come riferito, dovrà risarcire l’azienda delle perdite finanziarie. Nel caso di Owen, l’azienda non solo lo ha licenziato, ma ha anche avviato un procedimento penale nei suoi confronti.

Nonostante questi incidenti, Xiaomi continua a sviluppare con successo il suo business a livello internazionale. Ad esempio, secondo i dati di Canalys, nel primo trimestre del 2024 l’azienda ha spedito 5,3 milioni di dispositivi sul mercato latinoamericano, con una quota di mercato del 15,3% nella regione.

Attraverso queste azioni, Xiaomi ribadisce il suo impegno etico e la sua intolleranza verso qualsiasi forma di corruzione e abusi, anche quando riguardano figure chiave della sua organizzazione.

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