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5 smartphone geniali che si sono rivelati un flop

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Raramente oggi i marchi si azzardano a sperimentare con design e funzionalità innovative negli smartphone. Ci sono buoni motivi per questo: le caratteristiche fuori dal comune e i design insoliti non sempre attraggono i consumatori. Ecco cinque telefoni promettenti che tuttavia non sono riusciti a riscuotere popolarità.

LG Wing

LG, che ora ha abbandonato il mercato mobile, ha rilasciato più volte dispositivi con fattori di forma insoliti. Nel 2020 è debuttato LG Wing con due display OLED. La particolare costruzione permetteva di ruotare verticalmente il display principale. Così lo smartphone acquisiva una forma a T, con i due pannelli principali e secondari che potevano essere usati per il multitasking. Sotto la scocca c’era un chipset di fascia media (Snapdragon 765G) e una batteria da 4000 mAh.

Molti acquirenti non hanno apprezzato la praticità di questa opzione. Sono stati trovati alcuni utilizzi come guardare video e giocare contemporaneamente, o rispondere ai messaggi senza interrompere i contenuti. C’era anche una funzione di doppia fotografia con le fotocamere frontale e posteriore. Ma poiché Android non è ottimizzato per questo tipo di interazione, i due schermi entravano spesso in conflitto. Il principale fattore scoraggiante, però, è stato il prezzo di 1000$.

RED Hydrogen One

Un altro prototipo con dubbie caratteristiche distintive è stato presentato da RED nel 2018. RED è uno dei principali produttori americani di cineprese digitali. Il telefono Hydrogen One, tuttavia, non ha soddisfatto le aspettative come fotocamera. Era dotato di sensori fotografici standard Sony, con scatti mediocri anche per gli standard di allora. E la scocca ingombrante in titanio ospitava un display con un “effetto olografico” 3D.

Ma per giustificare un prezzo di 1300$, l’aspetto estetico non è stato sufficiente. I professionisti interessati ai prodotti RED sono rimasti delusi dall’assenza di supporto post-lancio. Gli accessori promessi non sono mai arrivati sul mercato, e il dispositivo non aveva nemmeno una funzione di mirino per le videocamere. Mancava anche la compatibilità con obiettivi esterni, che avrebbe potuto dare un vantaggio nelle capacità fotografiche.

Essential PH-1

Nell’agosto 2017, la startup Essential ha presentato il suo primo e unico smartphone PH-1. Alla guida dell’azienda c’erano figure importanti come il creatore di Android Andy Rubin. Dal punto di vista del design e dei materiali, il flagship era premium: scocca in ceramica, bordi in titanio e display con cornici minime per l’epoca. L’assenza del jack audio, allora ancora una novità, era considerata un grosso svantaggio. Il telefono però supportava accessori con connettori magnetici Pogo Pin, come una jack audio esterno e una fotocamera a 360 gradi.

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Raggiungere un vasto pubblico è stato ostacolato da una campagna pubblicitaria debole e da un contratto di esclusiva con l’operatore Sprint negli USA. Nell’anno di lancio sono state vendute solo 88.000 unità, lontane dai numeri di Apple e Samsung. Hanno giocato un ruolo anche la novità del marchio e il prezzo di partenza di 700$. Le recensioni su PH-1 erano nel complesso positive: elogiavano l’aspetto, la pulizia del software e il supporto, mentre le fotocamere venivano considerate mediocri. Anche dopo la chiusura di Essential, il team responsabile del prodotto ha continuato a rilasciare patch e aggiornamenti per il modello per due anni.

Blackberry Priv

Nove anni fa, Blackberry ormai in declino decise di realizzare un flagship classico ma con il suo tocco distintivo. Il risultato è stato Priv (2015) con specifiche di punta e una tastiera fisica retrattile. Lo slider permetteva di nasconderla quando non in uso. Inoltre, grazie a un sensore, la tastiera svolgeva anche la funzione di trackpad e interagiva con alcuni elementi del sistema, come lo scorrimento del testo.

Il retro aveva un rivestimento alla moda in fibra di carbonio. Sebbene il dispositivo fosse dotato di tutte le funzionalità all’avanguardia per l’epoca, il suo tallone d’Achille si è rivelato l’esecuzione. E la tastiera non è riuscita a garantire popolarità se non tra i fedelissimi di Blackberry.

Microsoft Surface Duo

I pieghevoli Surface Duo e Duo 2 sono gli esempi più recenti di esperimenti falliti in questo elenco. Il primo modello è uscito nel 2020, il secondo l’anno successivo. A differenza dei tradizionali pannelli flessibili usati nei Galaxy Z Fold, qui ci sono due schermi separati che si piegano come un libro. La costruzione in sé è di ottima qualità – entrambe le metà sono molto sottili e sembrano più robuste dei rivali.

I problemi riguardavano il software non ancora maturo e il sensore difettoso, che rispondeva a intermittenza ai tocchi. A causa di ciò, l’utilizzo dei dispositivi risultava frustrante. Un altro inconveniente importante era il rapporto d’aspetto molto allungato, che rendeva scomodo l’uso di Surface Duo con una sola mano.

In sintesi, questo articolo esamina 5 smartphone unici e innovativi che, nonostante le loro caratteristiche distintive, non sono riusciti a riscuotere successo sul mercato per vari motivi: dal prezzo elevato, alla scarsa usabilità, alla mancanza di supporto software e accessori. L’articolo fornisce una panoramica approfondita di ciascun modello, evidenziandone pregi e difetti.

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