Adolescenti e intelligenza artificiale: quando i chatbot diventano migliori amici

Più del 70% degli adolescenti oggi si affida all’intelligenza artificiale per ricevere aiuto, conforto o anche solo per parlare. E non parliamo di casi isolati: secondo un recente sondaggio di Common Sense Media, la metà dei giovani lo fa regolarmente. Piattaforme come ChatGPT, Replika, Claude e Character.AI stanno diventando veri e propri “amici digitali” capaci di offrire compagnia, consigli, supporto emotivo e soluzioni pratiche.
Parlare con l’IA è meglio che con le persone?
Il dato più inquietante? Il 31% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di preferire parlare con un’intelligenza artificiale piuttosto che con un essere umano. Una percentuale che fa riflettere, soprattutto considerando le motivazioni: l’IA non giudica, è sempre disponibile e dà risposte immediate. In molti casi, i chatbot aiutano i ragazzi a scrivere lettere agli insegnanti, preparare discorsi, scegliere l’outfit per un evento o perfino gestire la fine di una relazione.

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Un supporto che può diventare dipendenza
Sebbene questi strumenti offrano indubbi vantaggi, gli esperti lanciano l’allarme: il rischio non è solo l’isolamento sociale, ma anche la perdita di capacità empatiche e decisionali. Alcuni ragazzi dichiarano di sentirsi smarriti quando devono prendere decisioni senza l’aiuto del loro assistente virtuale. E non sono rari i casi in cui l’IA viene usata per scrivere messaggi intimi o affrontare momenti difficili, sottraendo all’adolescente l’esperienza reale dell’elaborazione emotiva.
Il ruolo cruciale di genitori e insegnanti
Vietare l’uso dell’IA non è la soluzione, affermano gli scienziati. Al contrario, è fondamentale che genitori, educatori e formatori accompagnino i ragazzi in un uso consapevole di questi strumenti. L’obiettivo? Far capire che l’IA può essere un supporto potente, ma non un sostituto delle relazioni umane. Parlare con una macchina non può sostituire un abbraccio, un confronto sincero o il calore di un’amicizia reale.
In un mondo sempre più digitalizzato, dove i confini tra uomo e tecnologia si assottigliano, aiutare le nuove generazioni a mantenere un legame sano con la realtà è una sfida urgente. Perché se è vero che l’IA può scrivere una lettera d’amore, insegnare a viverla resta compito nostro.
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