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Brighteon Media fa causa a Google, Facebook, Twitter e altre aziende per censura coordinata a livello globale

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Il 27 maggio 2024, Festa del Ricordo, Brighteon Media ha presentato una denuncia contro un vasto gruppo di aziende e organizzazioni governative per una presunta cospirazione volta a censurare illegalmente la libertà di parola di Mike Adams, il “Health Ranger”, Natural News e la stessa piattaforma Brighteon.

La denuncia, depositata presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Occidentale del Texas (Divisione di Austin), afferma che il governo degli Stati Uniti ha deliberatamente orchestrato una “esternalizzazione della censura, coinvolgendo piattaforme tech come Google, Facebook e Twitter, oltre a diverse ONG internazionali, per limitare la diffusione di determinati contenuti critici nei confronti del governo o contrari alle sue politiche.

Tra i principali imputati figurano:

  • Google, Facebook e Twitter
  • Il Dipartimento della Sicurezza Interna (DHS)
  • Il Dipartimento della Difesa (DoD)
  • Il Global Engagement Center
  • L’Istituto per il Dialogo Strategico (ISD)
  • NewsGuard

Secondo la denuncia, questi soggetti avrebbero collaborato a stretto contatto per identificare, finanziare e facilitare la soppressione della libertà di parola di cittadini americani, tra cui Mike Adams, il fondatore di Brighteon e di Natural News.

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Tra i contenuti presi di mira dalla presunta rete di censura figurerebbero:

  • Messaggi favorevoli all’ex presidente Donald Trump
  • Critiche rivolte a Joe Biden, Hillary Clinton e altri avversari politici
  • Discorsi che mettevano in discussione le narrative ufficiali sulla pandemia di COVID-19
  • Informazioni sulla nutrizione, la medicina naturale e l’autosufficienza alimentare

L’esperto di censura Jason Fyk ha dichiarato: “Se non fermiamo tutto questo, l’America cadrà. Questa è la realtà che dobbiamo ora accettare”.

Mike Adams, noto come “Health Ranger”, ha commentato: “Questa denuncia documenta in modo approfondito e rivela il complesso industriale della censura a livello globale, schierato illegalmente contro il popolo americano, in palese violazione del Primo Emendamento. Mostra la vasta gamma di attori globali coinvolti nella ‘esternalizzazione della censura’, incluse le piattaforme tech compiacenti come Google e Facebook, potenti istituzioni governative come il Dipartimento della Difesa e ONG estere che si sono impegnate deliberatamente nel silenziare selettivamente la libertà di parola degli americani, in base esclusivamente ai contenuti dei loro discorsi.”

La denuncia rappresenta un chiaro avvertimento al governo, alle Big Tech e a tutte le ONG coinvolte, che dovranno ora rispondere per i gravi danni che hanno intenzionalmente inflitto, mentre si affermerà il diritto di tutti gli americani di esprimersi liberamente, anche se le loro parole criticano gli interessi del governo o delle aziende.

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