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Bufera su Intel: Trump chiede le dimissioni del CEO Lip-Bu Tan per legami con la Cina

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Scoppia una nuova polemica nell’industria dei semiconduttori e questa volta al centro c’è Intel. Il protagonista? Donald Trump, che in un post pubblicato su Truth Social ha chiesto senza mezzi termini le dimissioni immediate del CEO Lip-Bu Tan.

Investimenti sospetti e affari con la Cina

Il motivo dell’attacco è esplosivo: secondo Reuters, Tan avrebbe investito oltre 200 milioni di dollari in aziende cinesi tra il 2012 e il 2024, molte delle quali sarebbero legate al comparto militare di Pechino. Una notizia che ha immediatamente sollevato sospetti e tensioni, soprattutto in un momento storico in cui la sicurezza nazionale americana è sempre più intrecciata con le guerre commerciali e tecnologiche.

Ma non finisce qui.

Nel luglio 2025, un altro colpo alla reputazione di Tan: Cadence Design Systems, l’azienda da lui guidata prima di approdare a Intel, è stata accusata di aver violato le normative statunitensi sull’export vendendo chip alla National University of Defense Technology in Cina — un’istituzione direttamente collegata alle forze armate del Paese.

Le operazioni, secondo le indagini, sarebbero avvenute proprio sotto la supervisione di Tan.

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Un incarico già traballante

Tan è diventato CEO di Intel appena a marzo 2025, con la missione dichiarata di rilanciare il colosso californiano e frenare l’avanzata dei rivali asiatici. Ma a distanza di pochi mesi, la sua posizione appare già gravemente compromessa.

Il bilancio? Oltre allo scandalo in corso, la tanto attesa ristrutturazione interna non ha portato i risultati promessi, e Intel ha registrato nuove perdite finanziarie che hanno fatto storcere il naso anche agli investitori.

Il caso diventa politico

La richiesta di dimissioni da parte di Trump trasforma la vicenda in un caso politico di primo piano. In un’America sempre più diffidente verso la Cina e in piena corsa per la sovranità tecnologica, il legame tra Tan e Pechino rischia di diventare una mina vagante per l’immagine e la strategia globale di Intel.

Non è escluso che nei prossimi giorni il Dipartimento del Commercio o il Congresso avviino indagini formali per verificare se Tan abbia violato le leggi statunitensi o compromesso gli interessi strategici del Paese.

Intel ora è sotto assedio

Con una crisi d’immagine in atto, accuse di legami con il “nemico” e prestazioni aziendali al ribasso, Intel si trova in uno dei momenti più critici della sua storia recente.

Il destino di Lip-Bu Tan è ora appeso a un filo. E se la pressione mediatica e politica continuerà a salire, le sue dimissioni potrebbero diventare inevitabili.

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