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Cloudflare si oppone al blocco IP di AGCOM: i dettagli

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Sabato 24 febbraio 2024, in Italia si è verificato un incidente che ha sollevato preoccupazioni sulla libertà di internet e sui danni collaterali causati dal blocco degli indirizzi IP. Cloudflare, un importante provider di servizi internet, ha visto il suo IP bloccato attraverso il sistema Piracy Shield del governo italiano. Questa azione ha portato alla temporanea inaccessibilità di decine di migliaia di siti web per gli utenti internet in Italia. Anche se il blocco è stato rapidamente revocato a causa del significativo numero di siti innocenti coinvolti, Cloudflare mira a mettere in luce i rischi associati al blocco degli IP e spera di prevenire futuri casi di sovra-blocco. In risposta, Cloudflare incoraggia le parti interessate, inclusi i gestori di siti web, a presentare reclami presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) per affrontare il problema.

L’impatto del blocco IP

Il blocco dell’IP di Cloudflare ha avuto conseguenze di vasta portata, colpendo numerosi siti web ospitati sulla loro rete. Tanti siti innocenti, sono stati erroneamente coinvolti, nonostante il rispetto delle leggi sul copyright e l’assenza di accuse di violazione del copyright. L’incidente ha evidenziato la necessità di un approccio più sfumato nella lotta alla pirateria, evitando così interruzioni non necessarie alle piattaforme online legittime.

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Presentazione di un reclamo presso AGCOM

Per affrontare questo problema, Cloudflare incoraggia i gestori di siti web coinvolti a esercitare il loro diritto di presentare un reclamo presso AGCOM. AGCOM fornisce una piattaforma per le parti interessate per esprimere le proprie preoccupazioni riguardo ai blocchi implementati attraverso il programma Piracy Shield. Documentando i danni collaterali causati dal blocco degli IP, Cloudflare mira a aumentare la consapevolezza del governo sui rischi coinvolti e a lavorare verso la prevenzione di futuri casi di sovra-blocco.

Modello di email a AGCOM

Cloudflare ha preparato un modello di email, disponibile sia in inglese che in italiano, per aiutare i gestori di siti web a inviare i loro reclami ad AGCOM. L’email descrive il blocco ingiusto del loro sito web e chiede un’azione immediata per prevenire futuri incidenti di blocco di siti innocenti. I gestori di siti web sono incoraggiati a personalizzare l’email per riflettere la propria situazione specifica e inviarla a tavoloantipirateria@agcom.it e agcom@cert.agcom.it, come indicato sul sito web di AGCOM.

Conclusione

Il recente incidente riguardante il blocco dell’IP di Cloudflare in Italia ha messo in luce i rischi potenziali associati alle pratiche di blocco degli IP. Molti siti web innocenti, hanno subito temporanea inaccessibilità, nonostante il rispetto delle leggi sul copyright. Cloudflare esorta i gestori di siti web interessati a presentare reclami ad AGCOM per prevenire futuri sovra-blocchi e per sensibilizzare sulle conseguenze involontarie di tali azioni. Sostenendo un approccio più equilibrato e mirato nella lotta alla pirateria, Cloudflare mira a proteggere i diritti dei proprietari di siti web innocenti mentre rispetta le leggi sulla proprietà intellettuale.

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