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Convertire l’aria in acqua: come il MIT sfida la siccità!

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I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology hanno presentato un dispositivo in grado di produrre acqua potabile direttamente dall’aria circostante, anche in condizioni di bassa umidità.

Questo innovativo design sfrutta materiali assorbenti per raccogliere l’acqua presente nell’atmostura. Nello specifico, il dispositivo è dotato di una serie di nervature verticali distanziate di soli 2 mm l’una dall’altra, realizzate con fogli di rame accoppiati a schiuma di rame e rivestiti con uno speciale materiale zeolite.

Questa particolare struttura permette di massimizzare la superficie di assorbimento. Dopo circa un’ora, la struttura si satura d’acqua e le lastre di rame si riscaldano, rilasciando il liquido raccolto. Questo ciclo si ripete 24 volte al giorno, producendo fino a 5,68 litri di acqua potabile.

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Rispetto ad altri dispositivi simili già presenti sul mercato, il design del MIT presenta diversi vantaggi. Ad esempio, il prodotto Johns Hopkins genera 8,66 litri di acqua al giorno, ma solo in presenza di un’umidità del 70%. Al contrario, il dispositivo del MIT riesce a funzionare costantemente, sia di giorno che di notte, indipendentemente dal livello di umidità presente nell’aria.

Questa innovativa soluzione rappresenta un importante passo avanti nella disponibilità di acqua potabile, soprattutto in aree aride e scarsamente rifornite. Il dispositivo MIT potrebbe infatti fornire acqua sufficiente per soddisfare le esigenze quotidiane di più persone, senza la necessità di costosi e ingombranti sistemi di desalinizzazione.

In conclusione, l’innovativo design sviluppato dai ricercatori del MIT dimostra come la tecnologia possa offrire soluzioni pratiche e sostenibili per affrontare le sfide legate alla scarsità idrica in diverse parti del mondo.

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